Vincente nel presente e nel futuro.

Questo è l’obiettivo della Juventus che, forte della competitività della prima squadra, sta affrontando una politica verso il calcio giovanile assolutamente in controtendenza rispetto a tante altre squadre del nostro Paese; Marotta e Paratici, infatti, non stanno lesinando investimenti finalizzati all’acquisizione dei migliori giovani a livello nazionale e internazionale.

Sebbene la mole di emolumenti destinati alle squadre giovanili non stia regalando, soprattutto negli ultimi anni (se escludiamo il torneo di Viareggio dove la Juve è quasi sempre protagonista), risultati esaltanti, la società bianconera può vantare il controllo su un parco giocatori validissimi che rappresenterà inevitabilmente l’ossatura della squadra che verrà.

Facendo un’attenta analisi su questi talenti, è facile notare come la Juve potrebbe affrontare anche un forte ricambio generazionale; in futuro, quindi, sarà più semplice integrare la squadra con 2-3 colpi di grande livello all’anno, potendo attingere da questo patrimonio giovanile per gli altri ruoli.

 

IL DOPO BUFFON. Il discorso è evidente già a partire dai portieri, reparto in cui la Juventus si è già assicurata, due anni orsono, Nicola Leali, erede designato di Gigi Buffon, strappato a soli 19 anni dal Brescia per l’importante cifra di 3,8 milioni e che disputerà quest’anno la prima stagione da titolare in serie A a Cesena. Se ciò non bastasse, la società bianconera sta crescendo in casa un altro prospetto interessantissimo che quest’anno sarà il portiere titolare della Primavera, l’italo-indonesiano classe ’97 Emil Audero, già aggregato alla prima squadra nella tournee asiatica di questa estate.

 

LA DIFESA. Anche in difesa le prospettive sono più che rosee, potendo contare su uno dei giovani centrali più forti in circolazione, il classe ’94 Daniele Rugani, colonna dell’Under 21 e anch’egli alla prima stagione da titolare in prestito all’Empoli. Nella rosa della Primavera, inoltre, figurano altri due centrali molto promettenti, l’ex canterano Carlos Blanco Moreno, classe ’96 considerato in patria come l’erede di Piquè e prelevato a parametro zero dal Barça quest’estate, e il classe ’97 Filippo Romagna, già titolare inamovibile l’anno scorso nonostante la giovanissima età. Degno di menzione anche l’islandese Magnússon, che dopo il buonissimo finale di stagione a La Spezia, cercherà quest’anno di ritagliarsi uno spazio importante in seria A col Cesena.

LE FASCE. Sulle fasce spuntano i nomi del classe ’95 Federico Mattiello a destra e del ventunenne Leonardo Spinazzola sulla corsia mancina. Sul primo ha puntato forte Massimiliano Allegri che ha scelto di confermarlo in prima squadra, permettendogli di lavorare a fianco di Lichtsteiner, uno dei migliori interpreti del ruolo. Il secondo, decisamente più offensivo, è alla ricerca della definitiva esplosione dopo il Golden Boy vinto durante il Torneo di Viareggio del 2012.  Le esperienze formative a Lanciano e a Siena lo hanno aiutato a maturare tatticamente ed ora è arrivata per lui l’occasione di mettersi in mostra nella massima serie con l’Atalanta, dove ha già debuttato nel finale del primo match casalingo col Verona subentrando all’altro ex juventino Estigarribia. Sulla sinistra possiamo citare anche Matteo Liviero, quest’anno in prestito alla Pro Vercelli, dopo le esperienze col Carpi e la Juve Stabia.

 

IL CENTROCAMPO. Fatta eccezione per Stefano Sturaro, incontrista classe ’93 su cui la Juve ha investito un’importantissima cifra che con i bonus potrà toccare quota 10 milioni, lasciandolo poi in prestito al Genoa per un anno, gli altri centrali di centrocampo futuribili hanno nomi meno altisonanti: Andrea Schiavone e Gabriel Appelt Pires, entrambi classe ’93, ai quali rispettivamente il Modena e il Pescara hanno affidato le chiavi del centrocampo, e Ouasim Bouy, ventunenne regista gestito da Raiola che avrà l’occasione di misurarsi in un club storico e prestigioso come il Panathinaikos. In particolare gli ultimi due calciatori sperano di poter esprimere tutto il loro potenziale dopo essere stati molto limitati dagli infortuni. C’è comunque da dire che il futuro del centrocampo della Juve è già al sicuro con i calciatori già militano in prima squadra, da Pogba a Vidal, Da Pereyra a Romulo, da Marrone a Marchisio, i quali sono tutti sotto i 30 anni.

 

L’ATTACCO. E’ comunque l’attacco il reparto che costituisce il vero patrimonio futuro della società, a partire da Berardi, classe ’94 che sarà quasi sicuramente riscattato dal Sassuolo il prossimo anno, proseguendo col suo compagno di squadra Zaza (’91), su cui Marotta potrebbe far valere il diritto di controriscatto per portarlo a Vinovo, e Gabbiadini (’91) che vuole conquistarsi la Juve con un’altra buona stagione a Genova sponda Samp. Dopo il discreto anno in prestito all’Elche, anche il classe ’93 Boakye potrà misurarsi con la serie A all’Atalanta. Tutto ciò senza dimenticare il grandissimo prospetto che la Juve ha già in rosa, ovvero quel Kingsley Coman che appena diciottenne ha già incantato alla prima stagionale a Verona contro il Chievo. Una doverosa citazione va fatta anche per i talenti della Primavera: in primis l’ala greca classe ’96 Donis, che si sta imponendo sempre più come trascinatore della squadra di Grosso, il coetaneo classe ’96 Buenacasa, che pure ha partecipato alla tournee asiatica con la prima squadra, il talentino cipriota Grigoris Kastanos, un ’98 che ha già debuttato in amichevole coi grandi siglando una rete contro la Pro Settimo e ha marcato il cartellino anche con la Primavera, con cui è già aggregato, a Varese, e, infine, l’ultimo degli eredi di Del Piero, il classe ’97 tutto mancino Luca Clemenza.

E’ questa una squadra che potrebbe già da subito essere competitiva in serie A. Proviamo a metterla in campo, con un 3-4-3 costituito da tutti Under 23 che pare anche discretamente equilibrato:

Leali; Rugani, Blanco Moreno, Romagna; Mattiello, Pogba, Sturaro, Pereyra; Berardi, Zaza, Coman.

Panchina: Audero, Magnússon, Liviero, Schiavone, Bouy, Spinazzola, Appelt Pires, Gabbiadini, Clemenza, Kastanos, Donis, Buenacasa.