Un nuovo scandalo sconvolge il calcio italiano: sono partite questa mattina infatti le perquisizioni ed i sequestri di ingenti somme di denaro da parte della Guardia di Finanza su iniziativa della Procura di Napoli e condotte dal procuratore Vincenzo Piscitelli e dai pm Stefano Capuano, Vincenzo Ranieri e Danilo De Simone. Il periodo preso in considerazione è quello tra il 2009 ed il 2013, lasso di tempo in cui, riferisce la Procura di Napoli:  “Un meccanismo fraudolento architettato per sottrarre materiale imponibile alle casse dello Stato. I procuratori provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le proprie prestazioni, simulando che l’opera d’intermediazione fosse resa nell’interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi”.

L’inchiesta, denominata da oggi “Fuorigioco”, sarebbe partita nel 2012 quando la Guardia di Finanza decise di prendere visione dei contratti, presenti in Figc e nella sede del Napoli, di Lavezzi, ceduto al PSG, e di un attaccante ai più sconosciuto, Cristian Chavez. Inoltre a destare sospetto era stata una chiamata compiuta dallo stesso Lavezzi al suo procuratore Alejandro Mazzoni ed in cui si parlava di un conto aperto in Svizzera a favore del suddetto Chavez. A rincarare la dose i furti subiti da diversi giocatori del Napoli portarono la Guardia di Finanza a compiere controlli oculati, soprattutto a riguardo dei giocatori di Mazzoni.

Al momento i club indagati sono 35 e comprendono sia squadre di Serie A sia di B, per un totale di 12 milioni di euro sequestrati tra beni immobili, quote societarie e somme in denaro. Nell’occhio del ciclone sono finiti otto procuratori sportivi: Alessandro Moggi, Marco Sommella, Vincenzo Leonardi, Riccardo Calleri, Umberto Calaiò, Adrian Leonardo Rodriguez, Fernand Osvaldo Hidalgo, Inev Alejandro Mazzoni, Edoardo Luis Rossetto. Trentasette dirigenti societari: Antonio e Luca Percassi, Claudio Garzelli, Giorgio Perinetti, Luigi Corioni, Gianluca Nani, Sergio Gasparin, Pietro Lo Monaco, Igor Campedelli, Maurizio Zamparini, Rino Foschi, Daniele Sebastiani, Andrea Della Valle, Pantaleo Corvino, Alessandro Zarbano, Enrico Preziosi, Luciano Cafaro, Jean Claude Blanc, Alessio Secco, Claudio Lotito, Marco Moschini, Renato Cipollini, Aldo Spinelli, Adriano Galliani, Aurelio De Laurentiis, Tommaso Ghirardi, Pietro Leonardi, Pasquale Foti, Edoardo Garrone, Umberto Marino, Massimo Mezzaroma, Roberto Zanzi, Giovanni Lombardi Stronati, Francesco Zanotti, Sergio Cassingena, Dario Cassingena, Massimo Masolo. E diciassette calciatori: Gustavo Gerrman Denis, Juan Ferbando Quintero Paniaugua, Adrian Mutu, Ciro Immobile, Matteo Paro, Hernan Crespo, Pasquale Foggia, Antonio Nocerino, Marek Jankoulovski, Cristian Gabriel Chavez, Ignacio Fideleff, Ezequiel Lavezzi, Gabriel Paletta, Emanuele Calaiò, Cristian Molinaro, Pabon Rios, Diego Milito. Nomi importanti quindi quelli iscritti nel registro indagati, con Casa Milan che attualmente è perquisita dalla forze dell’ordine, oltre alle abitazioni di tutti i nomi sopracitati al fine di di rinvenire documentazione compromettente che possa aiutare nelle indagini.

Per ora l’unico club espostosi è il Napoli tramite un no comment figlio di una situazione ancora incerta e dai tratti ancora non ben definiti.