La conferma di Fabio Grosso sulla panchina della Primavera bianconera è stata accolta con scetticismo dall’ambiente visto le ultime due eliminazioni ai preliminari delle Final Eight. Da troppi anni infatti, il settore giovanile juventino non sforna dei talenti pronti per la prima squadra, disseminando le leghe inferiori e alcuni campionati esteri con tanti potenziali buoni giocatori o poco più. Se i conti della squadra dei grandi contano eccome, con un aumento del prestigio del brand e del parco giocatori, il settore giovanile viaggia su una tendenza assolutamente opposta. La società, infatti, investe nel suo vivaio risorse pari ad otto volte rispetto a quelle del Torino fresco Campione d’Italia, ottenendo davvero ben poco.

Per una volta però, non si è voluto cambiare l’allenatore, cercando, invece, di potenziare l’area tecnica con l’inserimento di Stefano Baldini, ex Milan, come nuovo responsabile della metodologia tecnica. Inoltre si attendono anche molti avvicendamenti nello staff dirigenziale che si occupa delle giovanili, poiché, come riporta Tuttosport, Agnelli e Marotta sono stanchi di vedere due lati così diversi della stessa medaglia e chiedono una forte inversione di tendenza.

Ma non è tutto da buttare, fortunatamente. Ci sono dei ragazzi che sono comunque riusciti ad emergere nella mediocrità generale. La nidiata del ’97, infatti, si è dimostrata di gran lunga migliore di quella del ’96 regalando un potenziale fenomeno tra i pali: l’italo-indonesiano Emil Audero, spesso assoluto protagonista lo scorso anno tra i pali della Primavera. Il ragazzo, probabilmente, verrà aggregato come terzo portiere agli uomini di Allegri, anche per sopperire alla mancanza di quei giocatori provenienti dal vivaio necessari da inserire in lista Champions. Se, come pare, Rubinho lascerà la Juve, sarà lui a ricoprire questo ruolo che potrà aiutare a migliorarlo tantissimo. E chissà che tra i vari nomi di Neto, Brignoli e Leali, il vero erede di Buffon la Juve potesse essere proprio il baby prodigio di origini asiatiche.

L’altro prodigio dei ragazzi di Grosso è sicuramente Clemenza, che per lunga parte della stagione ha illuminato i compagni con giocate fantastiche col suo mancino, e con un bottino di reti ragguardevole per un numero 10. Sarà aggregato anche lui alla prima squadra.

Tuttosport riporta anche altri nomi da seguire, come Romagna, centrale promettentissimo che viene, però, da un’annata un po’ buia sotto tutti i punti di vista, e Vitale, mezzala sinistra dal piede sopraffino e cercato addirittura del Palermo. Entrambi ’97, sembrano entrambi ancora acerbi, ma i margini per crescere non mancano. Discorso che vale anche per Tello, centrocampista colombiano arrivato a gennaio, di cui gli esperti parlano molto bene. Il tempo sarà galantuomo?