L’ex tecnico della Fiorentina Primavera, Federico Guidi, oggi ct della Nazionale Under 20, è intervenuto ai microfoni di Platinum Calcio su Italia 7.

Ecco le sue parole: “L’esperienza con l’Under 20 è stata molto formativa. Secondo me, complice questa debacle della nazionale maggiore, abbiamo l’occasione di ricostruire partendo dalle fondamenta. Dalla scuola, dove i nostri ragazzi fanno pochissima attività motoria rispetto alle altre nazioni europee. Guardando agli Under 20, tra l’Italia e le altre squadre europee c’è una disparità di presenze nei professionisti incredibile. La riforma della Primavera ha aumentato il livello settimanale di difficoltà che i ragazzi trovano. Però, è una riforma che non può bastare: la distanza tra il campionato Primavera e quello di Serie A è troppo ampia. Serve uno step intermedio, e a mio parere non si può non passare dalle seconde squadre”.

SU CHIESA: “Va preso per esempio in maniera positiva, perché vuol dire che qualcuno ce la può fare a compiere il salto Primavera-Serie A senza passare da categorie inferiori. Tuttavia, è un caso molto raro. Federico è anche riuscito a mantenere un equilibrio, senza montarsi mai la testa come succede a tanti giovani che dopo il primo allenamento con la prima squadra si sentono giocatori fatti, il che non è vero. Mi aspettavo il suo exploit? Ho avuto la fortuna di allenare Federico dai tempi degli allievi. Vi assicuro che ha avuto una crescita paurosa. L’ho sempre citato come giocatore da prendere d’esempio: quando nel suo primo anno di Primavera aveva altra gente davanti a lui come Bandinelli e Petriccione si è sempre comportato da professionista. Pensavo potesse avere una grande carriera, ma di certo non mi aspettavo esplodesse con questa velocità”.

SU SIMONE INZAGHI: “Lo conosco bene perché l’ho affrontato sia con gli Allievi che con la Primavera. Le sue squadre sono sempre preparate, inoltre è davvero un grande motivatore, aspetto troppo spesso sottovalutato nel calcio.

SU LO FASO E HAGI: “Lo Faso? È un talento molto giovane, abilissimo nell’uno contro uno. Però deve migliorare nel gioco collettivo. A Palermo veniva lasciato isolato davanti a inventare qualcosa, in Serie A deve imparare a mettere il suo talento a disposizione della squadra. Hagi? Sulla carta doveva essere ben più pronto rispetto a Lo Faso, visto il percorso fatto con mister Sousa. A tratti ha sempre mostrato un grandissimo talento, la lacuna che manifestava la stagione scorsa era dal punto di vista fisico. So che hanno lavorato su questo aspetto, perciò non so le ragioni del mancato utilizzo al momento. Io vi garantisco che è un ragazzo con qualità tecniche notevoli”.

NATURA TATTICA DI CHIESA: “Federico è un giocatore molto duttile, riesce a giocare bene in entrambe le fasce. Secondo me il ruolo dove rende di più è quello di esterno d’attacco di sinistra, dove ti può puntare con entrambi i piedi ma se riesce a portarsi sul destro può liberare il grande tiro che possiede. Sicuramente poi è un giocatore moderno, che interpreta bene entrambe le fasi di gioco, un’altra ragione per il quale è apprezzato dagli allenatori: riesce a gestire diversi ruoli”.