Dopo una partita di andata terminata con una sconfitta, l’Atalanta guarda al prossimo 21 Aprile per tornare ad affrontare la Roma nella partita di ritorno di campionato. Si tratta di un’occasione importante per la squadra, che non dovrà superare soltanto lo scoglio della sonora sconfitta nella partita di andata, ma anche l’incapacità di finalizzare gli spunti della recentissima partita contro la Spal, che si è portata in vantaggio grazie a un rigore da manuale tirato da Moro.

Nella partita contro la SPAL la Dea non partiva comunque con uno stato d’animo sereno. La Primavera aveva osservato un commosso minuto di silenzio in ricordo di  Willy Braciano Ta Bi. Il giocatore, appena ventunenne aveva scoperto di avere un tumore incurabile e aveva preferito trasferirsi in Africa per trascorrere nei luoghi familiari gli ultimi mesi di vita. A fine partita l’Atalanta ha dovuto inghiottire un ulteriore boccone amaro, vedendo il proprio nome scivolare più in basso lungo la classifica di campionato.

L’ombra del Coronavirus che continua a gravare sul calcio giocato

In un momento così difficile per la squadra, la Primavera avrebbe probabilmente bisogno di tutto il sostegno dei propri tifosi eppure sembra che, a distanza di un anno dall’inizio della Pandemia, non sia ancora arrivato il momento di tornare allo stadio con serenità.

Come ha dimostrato uno studio statistico condotto negli scorsi mesi, gli incontri di calcio sono un acceleratore di contagio estremamente potente e proprio l’Atalanta (anche se in quel caso si trattava della squadra che gioca nella massima serie) è stata indirettamente causa della gravissima diffusione del virus nel bergamasco nei primi mesi della Pandemia. Secondo sondaggi e studi statistici che hanno coinvolto migliaia di tifosi dell’Atalanta, infatti, dopo la partita contro il Valencia giocata il 19 Febbraio 2020 sono stati registrati oltre 2500 casi positivi al Coronavirus tra i tifosi bergamaschi.

Ancora oggi è quindi di primaria rilevanza il tema della sicurezza allo stadio e della necessità di poter tracciare i contagi dopo l’esposizione al rischio di migliaia e migliaia di persone. L’anno scorso si era parlato di vendere biglietti nominali per lo stadio esattamente come si fa per i treni e gli aerei, ma il problema non secondario della gestione dei dati e della privacy aveva scoraggiato questa misura.

Qual è allora oggi lo strumento più efficace per il tracciamento dei contagi allo stadio ce lo dice l’esperto di tecnologie Francesco Vernaglione, curatore del sito cercotech: “Possedere un telefono dotato di tecnologia Bluetooth e scaricare la app ufficiale per il tracciamento dei contagi, con localizzazione incrociata con sistema GPS, è, a oggi, una misura davvero efficace per tenere traccia dei possibili contagi dopo un incontro sportivo affollato”.

Alla Primavera della Dea, quindi, non rimane che stringere i denti e ai tifosi bergamaschi non rimane che osservare tutte le precauzioni possibili nel momento in cui torneranno allo stadio: la città ha bisogno oggi più che mai di tenersi al riparo da un’ulteriore ondata di contagi.