di Massimiliano Perego (footbola.it)

Un gol di Weiser al 40esimo minuto del primo tempo regala alla Germania il secondo europeo under 21 della sua storia, grazie ad una grande prima frazione di gara davvero ottima la squadra allenata da Stefan Kuntz ha saputo soffrire e portare a casa un trofeo che mancava dal 2009. La Spagna dopo aver giocato molto bene per tutto l’arco della competizione si spegne sul più bello e non raggiunge in testa al palmares l’Italia che continua a comandare con 5 successi.

Le formazioni – Stefan Kuntz sceglie un 4-1-4-1 per la sua Germania anche se il modulo può facilmente variare verso un 4-2-3-1, in porta c’è Pollersbeck, difesa a quattro con Toljan, Stark, Kempf e Gerhardt, a centrocampo, davanti alla difesa, gioca Haberer mentre i quattro giocatori con il compito di supportare Philipp sono Weiser, Meyer, Arnold e Gnabry.

Risponde la Spagna di Celades con il più classico dei 4-3-3, in porta gioca Kepa, la difesa è composta da Bellerín, Meré, Vallejo e Jonny, il trio di centrocampo vede scendere in campo Llorente, Saul e Ceballosmentre in attacco agiscono Deulofeu, Sandro Ramirez e Asensio.

La partita – Parte subito forte la Spagna che prova a fare la partita sfruttando la rapidità del tridente offensivo supportato da tre centrocampisti molto tecnici, soprattutto Saul e Ceballos, la Germania però, dopo qualche minuto di sbandamento, firma la prima vera occasione della partita con Meyer che al settimo minutocolpisce il palo con un bel colpo di testa. I tedeschi sembrano caricarsi dopo il palo e cominciano a prendere sempre più in mano la partita, la rojita allo stesso tempo sembra spegnersi lentamente, da una parte i 4 giocatori a supporto di Philipp riescono a muoversi molto bene trovando spazi importanti nella trequarti spagnola, dall’altra le furie rosse non riescono a fare il proprio gioco con gli esterni che non riescono ad essere ficcanti ed i centrocampisti che non supportano il tridente d’attacco dove Sandro sbaglia qualche appoggio di troppo e Asensio spesso torna a cercare palla a centrocampo.

Il primo tempo è dunque di marca tedesca, Arnold pennella palloni al bacio per i compagni, Gnabry, oltre al solito brio offensivo, torna molto bene ad aiutare i compagni in fase difensiva, Meyer si destreggia tra le linee di centrocampo e di difesa spagnola mentre Weiser riesce in quello che fino al 40esimo minuto era stato l’unico neo della grande mole di gioco tedesca, mettere a segno il gol del vantaggio. Toljan sfonda sulla destra superando Ceballos per poi calibrare un cross perfetto che Weiser con un preciso colpo di testa gira in porta sul secondo palo scavalcando Kepa, colpevole di mancata marcatura Vallejo che si lascia anticipare in maniera troppo semplice.

Si va quindi al riposo sull’1-0, ci si aspetta una pronta risposta della Spagna, che al 51esimo minuto inserisce Gayà al posto di Jonny, e nel corso dei primi minuti della ripresa questa risposta arriva anche se la prima vera occasione da gol della rojita arriva al 58esimo minuto quando Saul riceve palla al limite, se la sistema sul mancino e calcia in maniera forte e precisa verso il primo palo, Pollersbeck vola e respinge in angolo. La Spagna preme ma la Germania riesce spesso a ripartire velocemente, le occasioni per raddoppiare sono tante ma manca la precisione sotto porta ed anche un pizzico di fortuna in alcune circostanze.

Le tante occasioni tedesche e la sterilità offensiva della Spagna obbligano Celades a pescare dalla panchina, la scelta cade su Inaki Williams che sostituisce un impalpabile Sandro Ramirez. Rispetto all’attaccante ormai ex Malaga, Williams attacca molto la profondità ma i palloni che gli arrivano non gli permettono di poter creare occasioni da gol, Stark dietro è insuperabile, Haberer davanti alla difesa gioca una partita pazzesca per furore agonistico e precisione tattica mentre sulle fasce Toljan e soprattutto Gerhardt tengono a bada rispettivamente Deulofeu e Asensio.

Il match si avvia verso la fine, la Spagna prova un disperato assedio finale, entra anche Mayoral al posto di Llorente ma le cose non cambiano, nella Germania escono nel giro di pochi minuti Gnabry ed un esausto Haberer che fanno spazio ad Amiri e Kohr. I palloni alti calciati verso la porta tedesca sono la spiegazione lampante delle difficoltà di creare gioco palla a terra della Spagna che si ritrova a sbattere fino al fischio finale contro la fisicità e la compattezza tedesca, la partita finisce e la Germania può festeggiare il suo secondo titolo europeo under 21 della propria storia.

Il momento chiave – In una partita che si conclude sul risultato di 1-0 è facile inserire come momento chiave della partita il gol vittoria segnato da Weiser che ha il merito di attaccare verso il primo palo per poi mandare il pallone là dove Kepa non può proprio arrivare, un gol fondamentale che vale un titolo importante, siamo sicuri che questa serata il giocatore dell’Herta Berlino se la ricorderà per sempre.