Matteo Albanese (footbola.it)

La Polonia ha solo un punto, è ultima nel raggruppamento e si trova a dover lottare esclusivamente per l’onore. L’Inghilterra è nella situazione opposta, perché serve ed è obbligatorio vincere per allontanare la Slovacchia che dista una sola lunghezza. Tra i cambi voluti da Boothroyd, Gray dentro per Abraham: Swift agisce sulla trequarti, Baker a centrocampo. Alla fine è un sonoro 3-0, che ben poco spazio lascia all’immaginazione. L’Inghilterra chiude prima a 7 punti e passa il girone, la Polonia chiude così.

Primo tempo – I ritmi sono subito altissimi, l’Inghilterra come logico cerca di fare la sua partita e può permettersi di non guardare al risultato dell’Arena Lublin. Passano 6′ e parallelamente al vantaggio slovacco contro la Svezia c’è Gray che con una leggerissima deviazione riesce a superare Wrabel: tutto era nato da un gran recupero palla di Chilwell per il compagno di squadra al Leicester, la cui girata si è rivelata letale. Frankowski prova a guidare i suoi ma i risultati sono scarsi, poi le poche azioni polacche verranno puntualmente chiuse dalla retroguardia inglese. I padroni di casa escono dalla morsa, e gli errori avversari in fase di ripartenza agevolano il naturale processo di smistamento a centrocampo dove Linetty è il faro che illumina davanti a sé. Gray, Redmond, ancora Redmond: le occasioni si sprecano ma nessuna di quelle viene sufficientemente capitalizzata. Nel giro di un minuto, il 33°, l’estremo difensore Wrabel si trova a salvare la sua porta con due interventi miracolosi: il primo è su colpo di testa di Chalobah, il secondo su Mawson in tap-in. Le emozioni arrivano col contagocce, ma quando i Tre Leoni partono in velocità la sensazione è che possa davvero esserci un serio pericolo per la nazionale di Marcin Dorna. Ancora Wrabel deve opporti a Swift, poi al 39′ Chalobah deve uscire forzatamente dal campo: Boothroyd sceglie Hughes. Cambia un uomo, non la linea guida: ancora Swift (42′) ci prova e da calcio piazzato cerca sul secondo palo una deviazione che però non arriva. L’arbitro Lechner indica 2′ di extratime, poi tutti negli spogliatoi del Kielce Stadium.

Secondo tempo – Al rientro, un cambio per parte: se il numero 10 Lipski è subentrato ad un evanescente Moneta, Morphy ha rilevato il posto in campo che era di Redmond. Preme la Polonia, sospinta dal tifo di casa e dalla chiara sensazione di non aver più mordente una volta che la matematica ha espresso la sua condanna. E se è vero che gli inglesi fanno fatica ad uscire dalla loro metà campo, è altrettanto vero che Swift sul secondo palo potrebbe segnare il due a zero ben prima del tempo (55′). Dorna butta nella mischia Niezgoda al posto di Piatek, poi la Polonia sfiora il gol e l’Inghilterra, su ripartenza, diventa letale. E’ il 69′, Gray ha una prateria davanti e la sfrutta, osserva l’arrivo a rimorchio di Murphy e il numero 14 non può certamente sbagliare a porta pressoché sguarnita. Ward-Prowse viene sostituito da Abraham, poi Kownacki esce dal campo infortunato e al suo posto entra il grande assente del match Stępiński. Ancora i polacchi tentano di sfoderare l’ultima arma dalla faretra, provano ad impiegare le ultime energie quantomeno per far sorridere il pubblico a loro vicino, ma tutto è inutile. E anzi, piove sul bagnato: all’80’ Bednarek si vede sventolare in faccia un giallo dopo proteste abbastanza accese, tre minuti dopo lo stesso difensore centrale frana addosso ad Abraham lanciato a rete e questa volta le ammonizioni diventano due. Rigore per l’Inghilterra, che Baker realizza chiudendo il match una volta per tutte. C’è ancora tempo e anzi, il numero 10 rischia pure di mettere a segno una doppietta al 90′, ma la sorte ha voluto risparmiare almeno l’onta finale per la Polonia. Al pari della Svezia, i padroni di casa escono di scena. Ed è un’uscita triste quanto aspettata.

Il tabellino:

Inghilterra (4-2-3-1): Pickford; Holgate, Chambers, Mawson, Chilwell; Chalobah (dal 39′ Hughes), Baker; Ward-Prowse (dal 72′ Abraham), Swift, Redmond (dal 47′ Murphy); Gray. All. Boothroyd.

Polonia (4-2-3-1): Wrąbel; Kędziora, Bednarek, Jach, Jaroszyński; Linetty, Murawski; Frankowski, Kownachi (dal 73′ Stępiński), Moneta (dal 46′ Lipski); Piątek (dal 64′ Niezgoda). All. Dorna.

Reti: 6′ Gray, 69′ Murphy, 83′ Baker rig. Ammoniti: Mawson (I), Bednarek (P). Espulsi: Bednarek (P). Arbitro: Lechner.