Doveva essere l’ultima spiaggia per i ragazzi di Grosso, le cui possibilità di qualificazione erano appese ad un filo. Ma alla fine, alla luce della vittoria dell’Olympiacos a Madrid, la partita tra Malmö e Juventus si è rivelata assolutamente inutile ai fini della qualificazione alla fase successiva.

E questa condizione finisce con l’influenzare inevitabilmente il match, scialbo e privo di occasioni vere e proprie nella prima frazione di gara. Più convinti gli svedesi, vogliosi di ben figurare davanti al pubblico amico, che impegnano per ben tre volte Audero, due volte con Hummet e una volta con Blixt. I bianconeri, particolarmente spenti, non creano occasioni vere e proprie, limitando a concludere dalla distanza senza rendersi realmente pericolosi.

Il secondo tempo è decisamente più vivo, soprattutto grazie alla ritrovata verve dei bianconeri, in particolare di Udoh, che prima sfiora la rete e poi serve a Clemenza il pallone dell’uno a zero. La reazione degli svedesi è molle e dopo 16 minuti la Juve raddoppia con Buenacasa. La vittoria sembra in cassaforte, ma il Malmö ha la capacità di riaprirla praticamente subito con Blixt. Con il passare dei minuti il ritmo rallenta e la poca importanza della posta in palio fa calare l’intensità e l’attenzione dei bianconeri, che all’82’ incassano il 2-2 da Stojanovic-Fredin.

Solo a questo punto la Juve riprende coraggio e tenta gli ultimi assalti, anche grazie all’espulsione di Kralj, ma nel finale il protagonista è il portiere degli svedesi Mohlin, che salva prima su Sakor, poi su Buenacasa e infine su Roussos, salvando il 2-2 finale.

Un secondo tempo più vivace, quindi, che almeno delizia i presenti con uno spettacolo di gran lunga superiore ad una soporifera prima frazione. La Juventus abbandona mestamente la Youth League, col grande rimpianto di aver disatteso fortemente le aspettative.