La nuova generazione di calciatori nigeriani nati in Inghilterra è più che promettente, basti pensare a Kelechi Iheanacho e Alex Iwobi. Ma Temitayo Olufisayo Olaoluwa Aina, detto Ola, si sta pian piano affermando come garanzia offensiva per la futura nazionale africana.

LA STORIA DI OLA AINA

Nato nel quartiere londinese di Southwark l’8 ottobre 1996 ed è subito matrimonio con il Chelsea, entra difatti nell’academy a 11 anni. Malgrado la tenera età, il netto strapotere fisico di Aina gli permette di disputare già la FA Youth Cup contro avversari più grandi. Già tra le fila della primavera Blues dimostra offre garanzie sia come terzino sia da interno di centrocampo, abile con entrambi i piedi, si fa notare da Josè Mourinho, il quale lo aggrega alla prima squadra nella stagione 2015-16 insieme al coetaneo Loftus-Cheek, con cui ha vestito la maglia dei leoncini inglesi. Sotto la guida del tecnico lusitano però non calca mai il terreno di gioco, l’annata successiva resta a Stamford Bridge sperando di trovare più spazio col 3-4-3 di Antonio Conte, purtroppo accumula soltanto due spezzoni di gara contro il Bristol in EFL Cup e debutta in Premier League a Leicester il 15 ottobre; lo scarso minutaggio lo convince a chiedere il trasferimento in prestito soprattutto per guadagnarsi la convocazione della nazionale nigeriana, dopo aver scelto di rappresentarla a livello internazionale. Si fionda su di lui l’Hull City e Aina sposa il progetto del russo Slutsky, persuaso dalla Championship dove può di certo imporre i suoi 184 cm con maggior continuità e lo dimostra sin dall’esordio contro l’Aston Villa, colleziona 44 presenze in tutte le competizioni e risultando probabilmente l’unica nota positiva in un pessimo campionato concluso dai Tigers al 18esimo posto e con l’arrivo di Nigel Adkins in panchina nel girone di ritorno, sarà lo stesso manager del Merseyside a salvare il club passando al 3-5-2 in cui Aina macina chilometri sulle corsie laterali. L’esperienza nello Yorkshire ha ridato vigore al talento di Aina che il Chelsea non vuole lasciarsi sfuggire, la dirigenza preferisce indicargli un percorso di crescita in modo da fargli assaporare il terreno di gioco a 360 gradi, Urbano Cairo e Mazzarri puntano sul 21enne per sostituire il ceduto Barreca e i due titolari, Ansaldi e De Silvestri, non più giovanissimi. Lo schema tattico del mister toscano favorisce l’esplosività di Aina, il qua al momento ha avuto a disposizione una buona fetta di partita nella sconfitta casalinga firmata Edin Dzeko, ma sulla corsia destra ha saputo intelligentemente intuire le giocate di Kolarov concedendo poco e spingendosi in avanti quando si aprivano spazi, come in occasione del gol, poi annullato dal VAR, di Iago Falque su un suo cross. Il tempo è tutto dalla parte di Ola Aina.