Il settore giovanile, più correttamente Academy, del Manchester United non necessita di essere eccessivamente presentata. Enorme il prestigio e la qualità dell’operato dei Red Devils nel corso degli anni. Il mito della Class of ’92 è noto a tutti gli appassionati di questo sport, ma bisogna citare anche i più recenti Rashford, Pogba e Lingard (e diversi altri profili). Calciatori cresciuti con il sogno di indossare la maglia della prima squadra e che, dopo percorsi più o meno lunghi, ci sono riusciti. La bontà dell’operato è confermata dalle statistiche. Non è un caso che poco meno di due mesi fa una ricerca di PA Sport abbia evidenziato come quello dello United sia il miglior settore giovanile d’Inghilterra (in base al numero di calciatori formati e militanti in Premier League). Da quelle parti sanno però che passato, presente e futuro devono essere necessariamente collegati, ed è per questo che non hanno intenzione di abbandonare l’etichetta di fucina di talenti. Uno di questi è Mason Greenwood.

La storia di Mason Greenwood

Formatosi proprio nell’Academy del Man Utd, quello di Greenwood è un profilo noto agli addetti ai lavori d’Oltremanica, a tal punto che il City pregustava lo scippo agli eterni rivali, cosa che non è però avvenuta. Le sue qualità gli hanno permesso di realizzare il primo dei tanti sogni che un ragazzo del 2001 può e deve avere: giocare in prima squadra, dopo aver segnato una caterva di gol nella Premier League U18 e aver quasi saltato il passaggio in Premier League 2 (dove ha trovato il tempo per mettere a referto 3 gol e 2 assist in 6 partite). L’esordio non è stato di quelli banali (ma da un ragazzo che si candida ad essere differente non potevamo aspettarci qualcosa di diverso): Parco dei Principi, PSG vs Man Utd, ritorno degli Ottavi di Finale (la partite del rigore di Rashford all’ultimo secondo, per intenderci). Tre minuti per presentarsi al mondo.

Un mese di marzo fantastico per Mason, che debutta anche in Premier, dove gioca tre partite, di cui una per novanta minuti (in casa contro il Cardiff). In questa stagione Solskjær è stato chiaro: gioca chi ha più fame. Mason è compreso in questo discorso e si candida ad essere in prima linea nel nuovo progetto dei Red Devils, che hanno ceduto i calciatori il cui ciclo era concluso per dare spazio alle nuove leve. Quattro presenze su 6 in campionato (dopo la panchina contro il Leicester ha saltato l’ultima in casa del West Ham a causa di una tonsillite. La gioia più grande è arrivata però in Europa League, dove ha trovato la prima rete tra i grandi e ha permesso ai suoi di superare l’Astana.

Ala sinistra, è in questa posizione che Greenwood dà il meglio di sé. Ruolo è, però, una parola che risulta fredda ed è quindi doveroso specificare che il talento inglese è in grado di giocare sia defilato che centrale, senza essere imbrigliato in un unico spartito. Piede mancino, ottima tecnica di base, in patria ne viene elogiata la capacità di saper fare la scelta giusta quando ha il pallone tra i piedi: dribbling, assist, azione personale conclusa con il tiro. Nonostante debba ancora compiere 18 anni, sotto questo punto di vista la maturità è ben differente rispetto a tanti suoi coetanei. The Sun ha elogiato proprio questo suo aspetto, ovvero le qualità mentali che lo rendono diverso rispetto ad altri talenti che non reggono il radicale e inevitabile cambio di vita quando si entra in certi contesti. I piedi sono gli strumenti di una consapevolezza che nasce della testa, mai dimenticarlo. Il quotidiano, allo stesso tempo, paragona il ragazzo a Pogba per la simile andatura che i due anno e la capacità di saper usare il corpo. Greenwood è, infatti, fisicamente strutturato, ma questo non pesa sulla sua agilità.

Il viaggio in casa United, al momento, termina qui. Nonostante i riflettori accesi su Daniel James, protagonista in queste prime uscite stagionali, i Red Devils potrebbero aver trovato in Mason Greenwood una nuova risorsa per il futuro. Rigorosamente dall’Academy, la storia si ripete.