Juventus, Inter, Milan, Roma ….. segnatevi questo nome, perché quando vedi un calciatore di soli 13 anni giocare come uno di 30 capisci che ha qualcosa che gli altri non hanno, qualcosa che lo distingue dalla massa, qualcosa che può accorciare la strada che dal talento porta al fenomeno. Ho avuto la fortuna di vedere Donny Warmerdam dal vivo alla gara inaugurale del Torneo Internazionale di Abano Terme dedicato alla categoria 2002, il match era Ajax contro Padova, e nonostante i biancoscudati ce la mettessero tutto, gli olandesi erano di un’altra categoria. Risultato finale 3 a 0 per i lancieri, ma aldilà di questo, la qualità del gioco di palla e l’organizzazione mostrata dall’Ajax hanno lasciato a bocca aperta tutti dalle tribune.

Che siano uno dei migliori settori giovanili d’Europa, se non il migliore, è palese. Una sorta di garanzia fiduciaria, se tu vedi e compri un giocatore “made in Ajax” puoi stare tranquillo che difficilmente deluderà. E questo è proprio il caso di Donny Warmerdam, difensore e capitano della selezione 2002 degli olandesi. Il premio come miglior difensore del Torneo che si è portato a casa è solo un’appendice celebrativa di quello che ha fatto. Personalità da vendere, anticipi, eleganza, colpi di testa e già le prime ombre di impostazione difensiva mi hanno fatto strabuzzare gli occhi. Molte di queste qualità emergono più in là in una carriera di un giovane calciatore, Donny Warmerdam le ha già tutte, ora i meriti secondo me vanno equamente divisi tra “metodo sviluppo Ajax” e doti naturali, ma la consapevolezza quel giorno di aver visto un predestinato si respirava nell’aria. Solo il tempo potrà dare ragione, ma se fossi in qualche squadra italiana un saltino ad Amsterdam per ammirarlo lo farei.