Sedotto, abbandonato, e nuovamente sedotto. Questa è stata la storia d’amore, mai sbocciata, tra la Juventus e Gerson, 18 anni, talentoso trequartista del Fluminense. Durante il mercato invernale sembrava che la società bianconera fosse veramente vicina al giovane brasiliano, complici anche le prestazioni fornite al mondiale Sub20 dove Gerson è stato chiamato in causa più volte. Poi il tutto si è trasformato in una bolla di sapone, scoppiata e senza possibilità di ricomporre le particelle da cui è formata, ovvero le fitte e numerose conversazioni avvenute tra la Vecchia Signora e la dirigenza del Flu, padre del giocatore compreso.
Il ritorno di fiamma in questi giorni, dopo che il trequartista è stato avvicinato e opzionato dal Barcellona per 3,5 milioni di euro, questo cosa significa nelle trattative di mercato ? Significa che se una società presentasse un’offerta al club brasiliano per Gerson, questi ultimi sarebbero obbligati ad informare i blaugrana e proporre di pareggiare l’offerta portandosi a casa il giocatore.
Il perché di questa scelta da parte della Juventus si può tradurre con un cambio di mentalità avvenuto negli ultimi anni nel club torinese, ovvero la ricerca attenta e moderata non più della garanzia, ma piuttosto orientata al potenziale e al talento. La società bianconera da qualche stagione a questa parte cerca di comprare il campione prima che si dimostri tale, ottimizzando costi e bilancio. Ovviamente i rischi che questa strategia comporta sono ben chiari e delineati a Marotta e Paratici, ma innegabilmente hanno portato i loro frutti fino ad ora. Ecco che si spiega l’interesse per Gerson, attualmente uno dei primi tre craque presenti in Brasile, acquistabile per una cifra che può variare dai 15 ai 20 milioni di euro. Tanti reputano questa spesa eccessiva, ma considerando il potenziale, l’età, il possibile valore futuro e il campionato di provenienza ( Brasilerao sempre più ricco, non più obbligato a regalare i proprio talenti ma a farseli pagare a peso d’oro) bisogna riconsiderare quest’ultima inglobando tutti questi punti di vista.
Conosciamolo meglio come giocatore: Gerson nasce a Belford Roxo nel 1997 e compie tutte le trafile nel settore giovanile del Tricolor Carioca, meccanismo rodato in grado di sfornare talenti negli ultimi anni come Marcelo e Thiago Silva. Statisticamente non ha dimostrato molto, questa è la prima stagione che disputa con la maglia della prima squadra. Ma basta vederlo giocare per rendersi conto che i numeri in questo caso servono veramente a poco. Mancino tanto sontuoso quanto elegante, Gerson è il classico trequartista brasiliano che quando ha la palla nei piedi diventa totalmente imprevedibile, in grado di inventare la giocata che lascia senza fiato lo stadio in meno di una frazione di secondo. La sua abilità nell’uno contro uno è addirittura superflua da descrivere, se lui punta l’avversario e quest’ultimo per un istante soltanto pensa di non temporeggiare e intervenire, è già tardi.
Trequartista ideale per il 4-3-1-2 di Allegri, piace tanto alla Juventus anche per la sua duttilità, perché Gerson all’occorrenza può essere spostato come ala sia a destra che a sinistra, diventando un ottimo interprete per un possibile 4-3-3.
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