Felipe Avenatti, nato a Montevideo, capitale dell’Uruguay il 26 aprile 1993, esordisce nella prima divisione del campionato uruguagio con la maglia del River Plate Montevideo nel campionato di Clausura della stagione 2011/2012. Il 19 febbraio 2012, nel derby contro il Nacional, gioca i suoi primi 14 minuti da professionista nella bruciante sconfitta all’ultimo minuto della sua squadra e a fine stagione le sue presenze totali saranno 5, per un totale di 151 minuti, di cui una sola da titolare nell’ultima partita del torneo contro il Defensor, squadra alla quale segna il suo primo gol tra l’altro decisivo ai fini della vittoria. Nella stagione successiva arriva l’esplosione: delle 30 partite complessive, divise tra apertura e clausura, del campionato uruguayano ne gioca 29, di cui 27 da titolare, totalizzando 11 reti e 3 assist nei 2235 minuti complessivi giocati. Clamoroso il suo campionato di clausura con 15 presenze su 15 tutte da titolare e con addirittura 8 reti segnate impreziosite da due doppiette rifilate a Juventud ed Espanol.
A fine stagione partecipa al Mondiale under 20 in programma in Turchia dove con il suo Uruguay arriva fino alla finale persa ai rigori contro la Francia di capitan Pogba. Diventa protagonista con l’andare del torneo segnando il gol decisivo per la qualificazione al 103° minuto della sfida con la Spagna valida per i quarti di finale e realizzando con freddezza il suo rigore nella semifinale con l’Iraq. La Ternana è la squadra che lo porta in Italia e lo fa esordire in serie B alla prima giornata del campionato 2013/2014 nella vittoria casalinga contro il Carpi ma la prima stagione in Italia si rivela abbastanza complicata per Felipe con un buon numero di presenze, 25, ma con un minutaggio risicato, in totale 850 minuti per una media di 34 minuti a partita, e soli 2 gol segnati il primo il 17 novembre a Pescara, l’ultimo a Reggio Calabria il 30 maggio 2014. Nella stagione in corso invece sta rispettando le attese ed è già a quota 15 presenze totali, 2 in Coppa Italia, con 8 reti realizzate di cui 2 nella coppa nazionale. Inoltre il minutaggio cresce sensibilmente, già 1221 minuti giocati, così come l’importanza delle sue reti che sono valse ben 10 punti in classifica per la Ternana.

PROFILO FISICO ATLETICO

Avenatti è la classica prima punta dal gran fisico, altezza di 196 cm, e dalla dirompente forza atletica generale. A queste caratteristiche unisce anche un’ottima coordinazione e una resistenza allo sforzo incredibile che gli consente di essere incisivo fino all’ultimo minuto di gioco. Nel complesso risulta anche discretamente agile e rapido sovrastando fisicamente anche avversari strutturati come sono solitamente i difensori centrali.

La caratteristica atletica più evidente della punta uruguayana è la velocità vista come progressione in allungo. In questa situazione Felipe risulta praticamente immarcabile anche grazie ai lunghi arti inferiori che sprigionano una falcata e una potenza difficilmente contenibili dagli avversari diretti. Infine unisce all’altezza invidiabile anche un’ottima elevazione, che gli consente di primeggiare nel 62% dei casi nei contrasti aerei, aiutando la squadra proponendosi sempre come ricevitore dei lanci lunghi dei compagni.

PROFILO TECNICO

Avenatti è un mancino dotato di una sensibilità nel tocco di palla fuori dalla norma e di un’ottima tecnica individuale come dimostrato dalle statistiche sui passaggi che risultano positivi nel 79% dei casi.
Molto abile nelle sponde, positività dell’86 %, e nei passaggi in orizzontale, utili a innescare pericolosamente i compagni, riusciti nel 77% dei casi. Una delle giocate classiche di Felipe è lo stop orientato con il quale, oltre a fermare il pallone, si libera rapidamente dell’avversario diretto creandosi lo spazio per il tiro in porta che risulta sempre molto potente ma che può migliorare nella precisione. Infatti, sul le 8 conclusioni tentate, solo 2 centrano la porta e si tramutano in gol con una percentuale realizzativa del 25%.

Può migliorare ancora sia nei cross effettuati, 3 tentativi solamente 1 positivo, sia soprattutto nei dribbling che, vista l’ottima tecnica di base e la fisicità prorompente, possono diventare un altro dei punti di forza di Avenatti.

PROFILO TATTICO OFFENSIVO

Il ruolo preferito di Felipe è quello di punta centrale posizione nella quale, oltra a sgomitare contro i rocciosi difensori centrali avversari, funge da vero e proprio punto di riferimento avanzato per tutti i compagni che lo cercano con continuità, appoggiandosi a lui per iniziare o concludere la manovra offensiva

È infatti determinante l’apporto della punta uruguagia nello sviluppo della manovra rossoverde grazie alla capacità di difendere la palla dall’attacco degli avversari, usando molto bene la sua stazza, e di smistarla con precisione per l’inserimento del compagno. Può sicuramente migliorare invece nella gestione e nella difesa della palla che arriva alta dai rinvii di portiere e difensori. In questa situazione Felipe non riesce ancora a prendere sempre posizione rispetto al difensore e inoltre molto spesso stacca fuori tempo. Così i dati sulle palle perse, che sono 22 in totale, dimostrano che i margini di miglioramento in questa particolare giocata sono elevatissimi. Anche il 37% di positività nei contrasti a terra è imputabile al ritardo con il quale giunge sul pallone dopo aver combattuto con l’avversario diretto spesso dopo un rinvio dal fondo del proprio portiere.
Il tempismo che latita negli stacchi aerei sui rinvii, diventa invece caratteristica importante nello scatto effettuato proprio sulla linea del fuorigioco. In questa giocata Avenatti si dimostra abile e attento nel galleggiare in linea con l’ultimo difensore avversario per poi scattare nel momento giusto per ricevere l’assist del compagno.

Inoltre non appena ne intravede la possibilità, spesso nella fase iniziale di una transizione positiva, Felipe si lancia nello spazio in profondità, sempre con buon tempismo, per sfruttare la sua poderosa progressione e allungare così le difese avversarie.  Uno dei punti forti della punta uruguayana è la capacità di variare spesso il movimento effettuato sui cross a lui diretti. Ama indubbiamente tagliare con decisione sul primo palo lasciando sul posto il proprio avversario grazie a uno scatto invidiabile.

Ma a volte si allarga anche sul secondo palo sovrastando l’avversario sfruttando la sua altezza e uno stacco in terzo tempo degno di un cestista indirizzando il pallone di testa sul primo palo, incrociandolo, prendendo in controtempo il portiere. Infine saltuariamente Avenatti viene schierato come trequartista ruolo che ricopre esaltando ancor più lasua tecnica e allargandosi spesso sulla sinistra posizione dalla quale può giocare naturalmente col suo piede preferito o partire in progressione palla al piede.

PROFILO TATTICO DIFENSIVO

Felipe non partecipa attivamente alla fase difensiva della squadra, sicuramente assecondando le richieste del proprio allenatore, e infatti le sue statistiche parlano di sole 5 palle recuperate e 6 contrasti tentati nella propria metà campo difensiva. Le percentuali sulle intercettazioni, 83% di positività in quelle aeree, 67% in quelle a terra, però indicano una buona predisposizione nell’intuire la direzione del passaggio che potrebbe essere maggiormente sfruttata tramite un pressing sull’avversario più continuo.

L’unica situazione nell’arco del match che vede Felipe impegnato in fase difensiva è sui calci d’angolo a sfavore. Si posiziona in area piccola un paio di metri più avanti rispetto al primo palo e non appena parte il pallone cerca di intercettarlo muovendosi verso la palla sfruttando la sua fisicità.

PROFILO PSICOLOGICO

L’aspetto preponderante in Avenatti è l’agonismo. L’attaccante uruguayano non si sottrae mai al corpo a corpo anche ruvido contro i difensori che spesso si tramuta in discussioni che Felipe gestisce con grinta senza però mai oltrepassare i limiti posti dal regolamento. Non mancano nel profilo psicologico del giovane attaccante anche un’ottima intraprendenza riscontrabile nel cercare sempre la giocata e grandi doti di leadership tipiche del giocatore che vuole trascinare la squadra. Sicuramente migliorabile lo spirito di sacrificio in fase difensiva anche se, soprattutto negli ultimi minuti di gioco, Avenatti mostra più spirito di squadra lottando insieme ai compagni per portare a casa il risultato.

 

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