La Serie D resta una preziosa fonte di talenti a cui le massime potenze del nostro calcio possono attingere. Tanti gli “under” che maturano facendosi le ossa nel maggior campionato dilettantistico nazionale. Valerio Bigotti, portiere classe 2002 cresciuto tra Torino e Pro Vercelli prima di approdare al Carbonia, è certamente uno di questi.

La carriera di Valerio Bigotti

Voluto dal ds Andrea Colombino – ora alla Torres – nella stagione 2020/2021, Bigotti è cresciuto sotto l’egida di mister Mariotti e il più esperto collega Werther Carboni (quest’anno impegnato tra le fila del Sassari Latte Dolce). Una stagione, quella scorsa, in cui il Carbonia ha sorpreso tutti finendo nella parte sinistra della classifica nonostante l’obiettivo fosse quello della salvezza a tutti i costi. Bigotti è riuscito a ritagliarsi il suo spazio chiudendo la stagione – in quanto a presenze – in doppia cifra. Con l’arrivo di Suazo, il ragazzo scuola Toro si sta alternando con Adam Idrissi (2000), ma i risultati poco esaltanti potrebbero spingere il tecnico honduregno a puntare definitivamente su di lui per questo finale di stagione.

Ciò che rende Bigotti un profilo decisamente appetibile per la categoria è la sua esplosività tra i pali. Nonostante un fisico non altissimo, infatti, l’ex Torino riesce a compensare con delle capacità di slancio importanti e dei riflessi superiori alla media. Stupisce in senso positivo il coraggio e l’autorità nelle uscite. Grossi miglioramenti arrivano anche nel gioco con i piedi: rivedendo le partite disputate in questo anno e mezzo, si nota infatti come il giocatore stia lavorando su quello che possiamo definire il suo tallone d’Achille. Acquisendo minuti e – di conseguenza – consapevolezza è riuscito a limare già diverse imperfezioni.

A prescindere da come finirà il campionato del Carbonia, il futuro del ragazzo sarà probabilmente quello di difendere i pali da titolare in Serie D e tentare il salto quel professionismo solo accarezzato ai tempi di Vercelli.