“Nei settori giovanili italiani spesso si guarda al fisico e non alla qualità tecnica in sé del giocatore, perché questo può dare risultati più soddisfacenti, specie nell’immediato”.

Abbiamo semplicemente riportato una delle citazioni che sono oggetto di critica del modo di lavorare nei nostri laboratori di talenti per il futuro del nostro Paese. Se poi trattiamo di difensori centrali, è complicato vedere un giocatore basso in quella posizione (e questo è tipico di qualunque categoria).

Ma i Cannavaro, i Cordoba ed i Baresi hanno emozionato orde di tifosi per i loro interventi e la loro prontezza di riflessi, pur non essendo in grado di contendere il pallone di testa al Mario Kempes della situazione. Per cui oggi vi parliamo di un ragazzo che può assolutamente essere racchiuso in questa categoria.

Classe 1999, Simone Acerbis è uno dei migliori prospetti tra i ragazzi che ancora sono un pochino lontani da raggiungere traguardi molto importanti, a livello di settore giovanile dell’Albinoleffe.
Dopo aver aiutato la crescita di gente come Marchetti e Peluso, dopo aver fatto crescere in casa e coccolato Belotti e Valoti, ora spero di vedere altri giovani rampanti che dal proprio vivaio possano imporsi come giocatori di buon livello. Una cosa assolutamente ovvia, visto che parliamo di una società che ha la maggior parte dei tesserati della prima squadra cresciuti nel vivaio bluceleste.

Ma non perdiamoci in divagazioni e torniamo a Simone, che dopo aver iniziato nella squadra del proprio paese natale (La Torre, squadra di Torre Boldone, paese di nemmeno 9000 anime nei sobborghi di Bergamo) passa l’anno successivo al Gorle, iniziando ad avere spazio con la continuità giusta per mettersi in mostra. Pur giocando anche con ragazzi più grandi mostra di avere tutte le carte in regola per attirare l’interesse di un club di un’altra categoria, l’Albinoleffe, ai tempi militante in Serie B. Il suo percorso nelle giovanili blucelesti è ricco di soddisfazioni e motivi di orgoglio, con tanti anni da leader e capitano delle squadre in cui ha militato.

Questo è per lui il settimo anno nel club nel club del presidente Gianfranco Andreoletti, operante nel settore delle materie plastiche ed artefice, assieme ai suoi collaboratori e giocatori, di un veri e propri miracoli sportivi negli anni passati.

Una delle soddisfazioni più importanti potrebbe essere stata una cosa avvenuta nella stagione corrente: il debutto in Berretti.

Acerbis si ritrova in campo con ragazzi anche di tre anni più grandi, chiamato a tamponare l’assenza di Ardit Marku, difensore di origine albanese con il vizio del gol e vero e proprio leader della formazione allenata da un grande del recente passato della società seriana, Ivan Del Prato.

Nonostante la fatica di doversi adattare a un calcio con altri ritmi e altre caratteristiche, Simone si è adattato bene anche a questa situazione……ora sta a lui continuare su questa strada per provare a spiccare il volo in maniera importante. Un’ultima considerazione? Se l’Albinoleffe dovesse retrocedere (ipotesi non certa ovviamente, anzi), il ragazzo potrebbe anche avere altre ambizioni, visto che il club seriano non militerebbe più tra i professionisti……. Ma questa è davvero un’altra storia.

Una chiosa finale la merita il suo rendimento scolastico, di livello buono nonostante l’impegno dei tanti allenamenti e la frequentazione di un buon Liceo Scientifico, l’Edoardo Amaldi di Alzano Lombardo. Chissà se anche davanti alle disequazioni si metterà a pensare se rischiare l’errore (la scivolata) o di passare a quella successiva (buttare la palla in fallo laterale).