di Massimiliano Palma
Si è concluso da pochi giorni il Sudamericano Under 17 disputatosi in Cile: la vittoria finale è andata ai favoriti del Brasile, trascinati dal fenomenale Vinicius Jr, da molti definito “il nuovo Neymar”, capocannoniere del torneo e miglior giocatore della medesima manifestazione. Al secondo posto si è posizionato il sorprendente Cile di Mr Caputto, mentre sul gradino più basso del podio si è stabilito il solido Paraguay. Quarta si è piazzata la “spumeggiante” Colombia, bella ma a volte poco concreta, ultima formazione a qualificarsi per il mondiale di categoria che si disputerà in ottobre in India. E’ stato un torneo che ha visto giocate d’alta scuola da parte dei migliori prospetti, ma soprattutto ha messo in evidenza alcuni potenziali campioni, che nei prossimi anni potremo vedere sui più importanti campi europei. Noi di Footballscouting.it abbiamo voluto evidenziare i migliori talenti espressi dalla kermesse continentale sudamericana, aggiungendo poi la classica Top 11.
ARGENTINA: La selezione “albiceleste” dell’allenatore Miguel Angel Mico, aveva in organico numerosi talenti dal profilo tecnico molto elevato, ma il rendimento della “Selección” è stato ampiamente al di sotto delle aspettative, mancando persino l’obiettivo della qualificazione al mondiale di categoria. Indubbiamente però, nella rosa dell’Argentina vanno segnalati alcuni elementi dal sicuro avvenire: in primis Manuel Roffo (2000) portiere del Boca Juniors, ben strutturato ed impeccabile in ogni fondamentale, Facundo Colidio (2000), centravanti del Boca Juniors, una sorta di “mini Higuain” dotato di una rapidità d’esecuzione impressionante e soprattutto Benjamin Garrè (2000) trequartista “strappato” dal Manchester City al Vélez, un talento in possesso di una tecnica sopraffina, che però si è presentato al Sub 17 non in perfette condizioni fisiche. Altri prospetti che vanno monitorati con estrema attenzione nei prossimi anni sono: Javier Obando (2000) ala sinistra/seconda punta del Boca Juniors, un mix perfetto di forza fisica e tecnica e Facundo Fernandez (2000), mezzala sinistra del Boca Juniors, giocatore dinamico e dotato di un buon piede mancino. Per concludere non vanno sottovalutati Valentin Gasc (2000), mezzala destra del Lanus e Augustin Almendra (2000) trequartista del Boca Juniors, quest’ultimi impiegati, colpevolmente, troppo poco dal ct Rico.
BOLIVIA: La Bolivia del tecnico Mauricio Soria, non ha mostrato un gran gioco corale, ma ha comunque messo in luce alcuni giocatori che potranno avere un buon futuro anche nel calcio europeo. I primi nomi da segnare sul taccuino sono sicuramente quelli di John Garcia (2000) del Florida, trequartista dal baricentro basso e dalla notevole tecnica di base e Bruno Rivas (2000) portiere molto sicuro e ben piazzato, anche lui del Florida. A questi due possono aggiungersi Franz Gonzales (2000), dinamico centrocampista centrale dell’Aurora e Jaume Cuellar (2001) esterno destro d’attacco dell’FC Barcelona.
BRASILE: La squadra campione del torneo ha messo in vetrina numerosi talenti che nel giro di breve tempo vedremo comparire sulle prime pagine di tutti i principali quotidiani sportivi mondiali. Il ct “verdeoro” Carlos Amadeu ha potuto contare su una rosa piena di qualità, a partire dalla coppia di esterni offensivi titolari: l’ala destra del Vasco de Gama Paulo Henrique (2000) e il miglior giocatore del torneo, Vinicius Jr (2000), ala sinistra/punta centrale del Flamengo. I due hanno ricordato per doti tecniche e tattiche un altro paio di grandi giocatori che hanno fatto le fortune del Brasile soprattutto (per ora) a livello giovanile, i classe 92 Neymar e Lucas. Un giocatore che ha impressionato tutti gli addetti ai lavori è stato il mediano del Gremio (con passaporto spagnolo) Victor Bobsin (2000), metronomo dal piede sensibile e dalla grande visione di gioco. Una nota di merito va anche al minuto trequartista del Palmeiras Alan Souza (2000), miglior assistman del torneo. Vitinho (2000), centrocampista centrale Corinthians, è stato invece uno dei giocatori che ha ottenuto un minore minutaggio, fattore questo molto sorprendente, considerando come prima della kermesse continentale fosse considerato uno dei giocatori di spicco di tutto l’organico brasiliano. Sicuramente più impiegati sono stati la coppia di terzini titolari, il destro Wesley (2000) di proprietà del Flamengo e il sinistro Weverson (2000) del San Paolo, entrambi i profili incarnano perfettamente lo stile di gioco prettamente offensivo dei difensori di spinta brasiliani. Un buon torneo l’ha giocato anche l’estremo difensore Gabriel Brazao (2000) del Cruzeiro, che per certi versi ricorda il primo Dida. In seconda linea si pongono il centravanti Lincoln (2000) del Flamengo, giocatore abbastanza completo, ma che deve indubbiamente migliorare sotto porta, il centrale difensivo Lucas Halter (2000) dell’Atletico Paranaense ed infine l’esterno offensivo Alerrando (2000) dell’Atletico MG, autore di una tripletta nell’ultimo match contro i padroni di casa del Cile.
COLOMBIA: Pur iniziando bene il Sub 17, la selezione del ct Orlando Restrepo si è poi gradualmente spenta, riuscendo però con un colpo di coda a qualificarsi al mondiale di categoria, centrando il quarto posto nella fase “hexagonal”. I colombiani hanno avuto un rendimento altalenante, dipeso probabilmente dal calo di forma del giocatore con maggiore talento nella rosa dei “Cafeteros”, l’ala sinistra/destra Juan Sebastian Peñaloza (2000) del C.D. Estudiantil, un prospetto che abbina tecnica in corsa e forza fisica a una grande velocità, oltre a buone doti realizzative (è pericoloso anche sui calci piazzati). Un giocatore che ha palesato buone peculiarità è stato il capitano e difensore centrale mancino, Thomas Gutierrez (2000), sempre di proprietà del C.D. Estudiantil; leader della selezione colombiana, ha iniziato il torneo con una strana cuffia da nuoto sulla testa per proteggere una vecchia ferita, ma questo non lo ha per nulla influenzato nel gioco aereo, fondamentale dove il ragazzo eccelle. Una nota di merito va anche al trequartista Brayan Gomez (2000) dell’Atletico Nacional, minuto, veloce e tecnico, proprio come Jaminton Campaz (2000), ala destra/trequartista di piede sinistro di proprietà del Tolima.
CILE: L’allenatore di origine italiana Hector Caputto, ha praticamente fatto un miracolo piazzandosi al secondo posto nel torneo, centrando così la qualificazione al mondiale di categoria. La rosa cilena, non molto qualitativa, ha potuto contare sul caldo appoggio del pubblico locale, ma soprattutto sulle capacità del tecnico, che ha avuto a disposizione un organico povero di talento, considerando anche l’infortunio del giocatore migliore, Pedro Pablo Campos (classe 2000, ala destra dell’Universidad Catolica), avvenuto a metà torneo. Un elemento che ha però messo in luce una spiccata completezza tecnica e tattica è stato il terzino sinistro Yerco Oyanedel (2000) a cui si aggiungono il centrocampista offensivo Mauricio Morales (2000) ed il capitano Lucas Alarcon, tutti ragazzi provenienti dal florido vivaio dell’Universidad de Chile.
ECUADOR: La selezione “Tricolor” del tecnico Gonzalo Alcocer, ha disputato una discreta competizione, mettendo in evidenza soprattutto il centrale difensivo José Quiñonez (2000) dell’Indipendente del Valle, una sorta di David Luiz per stile di gioco e per la folta capigliatura, ma anche il collega di reparto Jackson Porozo (2000), difensore centrale “roccioso” dell’Indipendente del Valle, il quale ha raramente sbagliato una partita mostrandosi dominante nei duelli fisici. Altri giovani colombiani che potranno avere una carriera di successo anche nel Vecchio Continente sono: il regista Joseph Espinoza (2000), Cesar Parra (2000) mezzala destra, entrambi della L.D.U de Quito, Jordan Rezabala (2000) elegante trequartista mancino dell’Indipendente del Valle ed infine Santiago Micolta (2000), potente centravanti di manovra dell’Imbabura.
PARAGUAY: La Albirroja del ct Gustavo Morinigo si è piazzata terza nella fase “hexagonal”, agguantando così un posto per il mondiale di categoria. I paraguayani pur non mostrando un gran gioco, hanno fatto leva sulla qualità dei migliori giocatori in organico, primo fra tutti il portiere Angel Roa (2000) dell’Olimpia (non è parente di Carlos, ex portiere argentino del Mallorca), una vera garanzia tra i pali, impressionante la sua reattività. Un altro talento che ha mostrato buone prospettive di crescita è il “puntero” Fernando Romero (2000) del Nacional, giocatore potente e con un buon fiuto per il gol, ma purtroppo scarsamente assistito dai suoi compagni. Solo a sprazzi si è vista la classe del numero 10 Julio Cesar Baez (2000), trequartista del Cerro Porteño, in possesso di una buona tecnica di base, che ha inciso poco nel corso del Sub 17. Sicuramente più costanti nel rendimento sono stati Braian Ojeda (2000) centrocampista centrale tuttofare dell’Olimpia, Roberto Fernandez (2000), prestante difensore centrale mancino e capitano, di proprietà del Guarani ed infine Leonardo Sanchez (2000) dell’Olimpia, “fastidiosa” seconda punta brevilinea, molto tenace, rapida e discretamente tecnica.
PERU’: La selezione andina non ha giocato un buon torneo, d’altronde il tecnico Juan Oré Herrera non ha potuto contare su giocatori dall’elevato tasso tecnico. Gli unici elementi ad aver mostrato qualcosa di interessante sono stati: Anthony Aoki (2000) regista dello Sporting Cristal, probabilmente il giocatore con maggiore personalità e qualità nella rosa peruviana, la mezzala Luis Cano (2000) dell’Universitario de Deportes e Anthony Fuentes (2000) difensore centrale dello Sport Huancayo.
URUGUAY: Grande delusione del torneo, la “Celeste” guidata dal ct Alejandro Garay ha fallito clamorosamente, mancando perfino la qualificazione alla fase “hexagonal”. Peccato, perchè l’organico era di prima qualità e ci sarebbe piaciuto molto rivedere i talenti “charrua” anche nel mondiale di categoria. Nella rosa uruguayana vi erano giocatori molto interessanti, come il capitano Juan Manuel Sanabria (2000) regista del Nacional e perno centrale della manovra uruguayana, ma anche Facundo Torres (2000) rapido e tecnico centravanti/trequartista del Peñarol. Per non parlare di Owen Falconis (2000) seconda punta, autore di uno splendido gol da centrocampo e il dinamico e tecnico Ezequiel Mechoso (2000) entrambi di proprietà del Defensor Sporting. Inoltre, andrebbero monitorati con attenzione anche Edgar Elizalde (2000), difensore centrale arcigno e mancino del Wanderers e Thomas Chacon (2000), esterno destro di centrocampo del Danubio, il quale ha avuto un rendimento più che sufficiente ogni volta che è stato impiegato.
VENEZUELA: Il tecnico della nazionale “vinotinto”, José Hernandez, può ritenersi soddisfatto del buon torneo disputato dai suoi, anche se alla fine non hanno centrato la qualificazione al mondiale di categoria, come invece è successo ai colleghi connazionali dell’Under 20. Christian Makoun (2000) mediano/difensore centrale dello Zamora, è stato uno dei migliori giocatori del torneo, la sua duttilità tattica e forza fisica, oltre al suo mancino “educato” hanno impressionato tutti gli addetti ai lavori. Jan Hurtado (2000), muscolato e potente centravanti del Deportivo Tachira, Jorge Echeverria (2000) tecnico trequartista del Caracas e Cristian Casseres (2000) “tuttocampista” del Deportivo La Guaira, sono altri elementi che possono rappresentare dei veri e propri affari “low cost” per i club europei.
TOP 11 (4-2-3-1): Roffo (Argentina); Wesley (Brasile), Roberto Fernandez (Paraguay), Quiñonez (Ecuador), Oyanedel (Cile); Victor Bobsin (Brasile), Makoun (Venezuela); Paulinho (Brasile), Peñaloza (Colombia), Vinicius Jr (Brasile); Colidio (Argentina) Massimiliano Palma
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