Caparbietà, determinazione, corsa, tecnica e abnegazione. Miscelate questi ingredienti come se foste dinnanzi a un programma di cucina e vi verrà fuori Francesco Salandria. Centrocampista cosentino, classe 1995, da quest’anno indossa la casacca dell’Akragas, realtà meridionale al primo anno di Lega Pro, capace di collezionare ben 15 punti nelle prime dieci giornate disputate.

Contattato telefonicamente dalla redazione di FootballScouting.it, l’ex centrocampista della Reggina ci racconta come sta andando questo suo primo anno in una realtà del tutto nuova, dopo dieci anni di esperienza in riva allo Stretto. “Fortunatamente sono capitato in un gruppo affiatato, siamo allenati da un ottimo tecnico qual è Nicola Legrottaglie bravissimo a fare spogliatoio soffermandosi, prima che sull’aspetto tecnico, sui cosiddetti valori umani.”

Nell’ultimo pareggio conseguito dalla squadra agrigentina, Salandria è risultato essere il migliore in campo nonostante il ruolo inedito in cui mister Legrottaglie lo ha impiegato. “Contro il Catania – prosegue il calciatore cosentino – ho svolto il ruolo di terzino destro di una difesa a quattro. Non avevo mai ricoperto questa posizione ma devo dire di essermi trovato molto bene. In Coppa Italia, invece, contro la Lupa Roma, sono stato schierato come quinto centrocampista di destra, posizione che ho ricoperto anche in passato nel settore giovanile.” Salandria, dunque, può essere soprannominato il “tuttofare dell’Akragas” senza remora di smentita. “Ho giocato anche in ruoli più naturali per me quali il mediano davanti la difesa e la mezzala” ha chiosato il giovane classe ’95.

L’esordio tra i professionisti, arrivato a Reggio Calabria nella passata stagione, non è coinciso con il primo gol tra i professionisti. La via della rete, infatti, il giovane Salandria l’ha trovata solamente con la maglia dell’Akragas. “Una grande emozione la prima marcatura in Lega Pro, soprattutto perché ci ha consentito di ottenere tre punti importanti su un campo difficile come quello di Pagani.”

Un assist e un gol con l’Akragas in otto presenze durante questo campionato, ventitré nello scorso nelle fila della Reggina. Nonostante la giovanissima età, il centrocampista di Cosenza ha già una discreta esperienza in Lega Pro e, partita dopo la partita, lo dimostra sul rettangolo verde.

Salandria ha già avuto diversi allenatori tra i Professionisti. Roberto Alberti lo ha fatto esordire, dandogli quella fiducia che mister Cozza non gli aveva concesso; Giacomo Tedesco, invece, nella sua breve ma vincente esperienza da trainer, lo ha consacrato dandogli fiducia nella parte più delicata di stagione.

Il centrocampista cosentino guarda al futuro con fiducia ma non dimentica il passato. “Nonostante la mia giovane età – ha concluso Salandria – credo di aver vissuto la mia esperienza più bella con la maglia della Reggina, ottenendo sul campo la salvezza in un derby molto sentito qual è quello contro il Messina. Le vittorie nelle due sfide, i festeggiamenti con la tifoseria, sono emozioni indelebili. Purtroppo la società non è riuscita a iscriversi al campionato e per questo sono rimasto molto male.”