Con la vittoria ottenuta lo scorso ottobre ai danni della Slovacchia in quel di Reggio Emilia, gli Azzurrini si sono assicurati il pass per gli Europei di categoria del 2015 che si svolgeranno in Repubblica Ceca. Una vittoria corale, contro un avversario ostico come si è appunto rivelato la Slovacchia.
Il cammino dell’Italia ai gironi non è iniziato brillantemente, con una sconfitta per 3-1 che il Belgio ci ha inflitto a domicilio. A seguire, vittoria a Cipro per 2-0 e l’ impresa in Belgio per 1-0 grazie al gol di Battocchio.
L’epilogo a lieto fine è arrivato soltanto questo settembre, con la vittoria in rimonta all’Adriatico di Pescara contro la Serbia e la goleada inflitta a Cipro, che suggella il passaggio come teste di serie agli spareggi.
La differenza, tra le varie nazioni, della tanto agognata “esperienza internazionale”, fondamentale per completare il processo di maturità di un giocatore, non si è affatto vista: se il Belgio e la Serbia possono vantare un roster di calciatori di club blasonati, titolari anche nelle manifestazioni europee, lo stesso non si può dire per l’Italia, che ha un solo giocatore idoneo a giocare l’Europa League, Bernardeschi.
Proprio Bernardeschi è stato utilizzato da Di Biagio come jolly “a girone in corso”. Anche Berardi ha dato manforte agli Azzurri, siglando certamente il gol più importante dell’intero corso, quello del trionfo contro la Serbia. Ora, i due ragazzi sono titolari imprescindibili dello scacchiere della Nazionale Under 21.
Bisogna però, ahinoi, guardare anche e soprattutto il bicchiere mezzo vuoto.
Sicurezza. Se c’è una sensazione che gli Azzurrini non sono mai riusciti a trasmettere, quella è proprio la sicurezza. L’amichevole contro la Romania ad Agosto ha messo in risalto il problema più grande di questa Italia: i calci piazzati.
Di Biagio lascia correre, ed ecco che la Serbia ci rifila due gol in meno di un quarto d’ora, uno su errore individuale e l’altro su calcio d’angolo. Marcature larghe, che lasciano molta libertà di movimento ai saltatori avversari. Per fortuna, ci ha pensato il reparto avanzato a raddrizzare il match.
Non è tollerabile una tale disfunzione in un ruolo, quello del centrale di difesa, che mai come ora è così a corto di ricambio generazionale.
Un altro problema è la mancanza di un vero e proprio interditore nella mediana. Viviani è buono, ma non pare in grado di reggere i 90 minuti.
Nella doppia sfida contro la Slovacchia, la fase offensiva dell’Italia si è sviluppata prettamente sulla fascia destra, presidiata da Zappacosta e Berardi, anziché sulla fascia sinistra, dove stanno Biraghi e Battocchio, nettamente insufficienti alla luce del doppio confronto.
Il problema potrebbe essere risolto arretrando Battocchio dalla trequarti alla mediana, zona che predilige maggiormente, con la conseguente riannessione di El Shaarawy e De Sciglio dalla Nazionale. L’ipotesi non è troppo lungimirante, l’idea di formare una fascia sinistra tutta rossonera alletta non poco, soprattutto a livello d’intesa.
La questione dei 92′ (De Sciglio, Verratti, Perin ed El Shaarawy) è molto delicata. Probabilmente, Di Biagio li vorrà aggregare in squadra già dalle prossime amichevoli, se la sua intenzione è quella di portarli in Repubblica Ceca. Le convocazioni per l’amichevole con la Danimarca non lasciano presagire nulla di positivo a proposito.
Tutto dipenderà dalla Nazionale di Conte, che al momento difficilmente farebbe a meno di un Verratti o di un De Sciglio. Chiamarli solamente per la fase finale, a mio parere, è irrealizzabile, perchè non è nelle corde di Di Biagio rinunciare a dei ragazzi che si sono impegnati tutto il biennio a favore di giocatori che non hanno nemmeno un allenamento con la squadra. Un fatto, anche piuttosto comprensibile, di rispetto, che va, purtroppo, ad affievolire il potenziale valore della nostra rosa (senza nulla togliere agli attuali giocatori).
In un Europeo che vede, a sorpresa, la Spagna e la Francia fuori già dagli Spareggi, l’Italia non può lasciarsi sfuggire questa occasione, più unica che rara, per portarsi a casa il trofeo.
Anche senza i giocatori della Maggiore, che potrebbero sì migliorare la rosa a livello tecnico, ma che potrebbero anche distruggerla a livello emotivo.
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