Continua il viaggio tra le giovani promesse del nostro campionato. In ogni giornata di campionato vi presenteremo i migliori 3 prospetti che si sono distinti tra i campi di Serie A.

Questa settimana vi raccontiamo la storia di altri 3 giovani futuri campioni che hanno fatto parlare di loro con gol o prestazioni di rilievo. Sono Domenico Berardi, Roberto Pereyra e Paulo Dybala.

DOMENICO BERARDI(1994): Nato a Cariati il 1 Agosto 1994, Domenico inizia la carriera nel Castello, club della provincia di Cosenza, il suo impatto con il calcio non è dei migliori e per fare il grande balzo dovrà aspettare il 2009, hanno in cui viene notato casualmente da un osservatore del Sassuolo, mentre giocava a calcetto. Viene subito inserito nelle giovanili dei neroverdi, vedendo subito le ottime prospettive del ragazzo.

Tre anni dopo, nel 2012, a 18 anni, Berardi esordisce in Serie B con il Sassuolo. In quella stagione farà ben 37 partite segnando addirittura 11 reti, facendosi conoscere al calcio professionistico. E difatti la Juve se ne accorge, andando subito all’attacco. Nel 2013 i bianconeri lo prendono il ragazzo di Cariati lasciandolo in prestito a farsi le ossa sempre in quel Sassuolo nel quale il ragazzo sta crescendo bene.

Nella sua prima avventura di A, 2013-2014, segna 16 reti e colleziona 29 presenze con il Sassuolo. Famose le sue 4 reti in un Sassuolo-Milan, 4 a 3 per i neroverdi che portarono all’esonero di Allegri sulla panchina rossonera.

Questo anno ha già timbrato il cartellino ben 9 volte, l’ultima delle quali sabato contro il Chievo. Il gol non è dei più belli, su rigore, ma la freddezza e la responsabilità di andare sul dischetto a soli 20 anni, fa di quello di sabato un gol importante.

Un leader in attacco, classe limpida e cristallina per il ragazzo venuto dal Cosenza. Velocità palla al piede e dribbling eccellente, fanno di Berardi uno dei migliori prospetti italiani in ottica Nazionale. Punto debole? Il carattere. Un carattere molto impulsivo e particolare che portano Domenico molte volte all’ammonizione se non espulsione.

Per la mentalità dovrà ancora crescere e maturare, ma sui piedi e la classe possiamo mettere la mano sul fuoco che sarà la classe della futura Nazionale italiana.

ROBERTO PEREYRA(1991): Si ispira a Camoranesi il ragazzo di 24 anni che mosse i primi passi nel River Plate, in Argentina. Nel 2011 l’Udinese, che per i talenti sudamericani ha sempre occhio, lo fa suo per 2 milioni di euro. Un investimento, ma a Udine già sanno che sarà ripagato.

Difatti il ragazzo venuto dall’Argentina, a 20 anni, si scontra con la Serie A e nelle 3 stagioni con i friulani colleziona 84 presenze e 8 gol, con la prima stagione che la passò più in panchina che sul campo, con appena 11 presenze. Nel 2012-13 e 2013-14 Pereyra si prende la trequarti dell’Udinese e diventa punto cardine dei bianconeri con 37 e 36 presenze a stagione.

In questa stagione la Juventus lo prende in prestito giocando 26 volte, giocando e intervallandosi tra campo e panchina. Roberto è un destro naturale, ma con il sinistro gioca molto bene. Il ruolo prediletto di Pereyra è quello di esterno offensivo. 

Sabato contro l’Empoli è andato in gol per la seconda volta con la Juventus. Un gol di rapina, con un tapin di velocità e rapidità dopo la respinta del portiere, tutte doti che si accoppiano molto bene con l’esterno argentino.

Un giocatore che sta crescendo di classe e continuità e che può rappresentare un valore aggiunto del grande calcio per il domani.

PAULO DYBALA(1993): E’ il giocatore del momento. Il giocatore più in voga sulla bocca di tutti, l’attaccante cercato da tutte e tutti. Dybala nasce in Argentina, Laguna larga, nel 1993, ma è anche in possesso della cittadinanza italiana.

Paulo inizia la sua carriera calcistica nell’Istituto, sua squadra fin da bambino, fino al 2012, anno in cui viene acquistato dal Palermo. Zamparini, per assicurarsi l’argentino dovette sborsare 12 milioni, segno che le potenzialità già si intravedevano e anche i sudamericani se ne erano accorti.

Il Palermo investe su Paulo e dal 2012 veste la maglia rosanero. La prima stagione la passa in Serie A, anche se sono poche le segnature, solo 3 in 27 partite. Il Palermo retrocede e la sua seconda stagione con il Palermo si svolge nella serie cadetta. Qui segna un po di più anche se poco, 5 gol, ma si cominciano ad intravedere quelle qualità che Sean Sogliano, ds che lo ha portato in Italia, conosceva.

Questo anno, di nuovo in Serie A, la consacrazione. Già 13 reti e il Palermo sulle spalle per il ragazzo nato il 15 novembre del 1993.

Elegante e scattante, sguscia tra le difese avversarie con incredibile velocità. Sembra danzare, quasi, con la palla tra i piedi. Quei piedi che sono molto educati, vista l’abilità con cui calcia punizioni e rigori. Rigore che ha siglato sabato scorso contro il Milan portando il momentaneo pareggio palermitano.

Consacrato come ragazzo prodigio, il futuro di Dybala è difficilissimo saperlo e capirlo, ma, sicuramente sappiamo che, salvo imprevisti, il 9 rosanero potrebbe essere tra i più forti nel panorama europeo, se non mondiale.