Si usa il termine doping amministrativo per indicare una cattiva gestione dei bilanci societari, servendosi di trucchetti vari, artifizi, ecc., allo scopo di portare il bilancio in pareggio, nascondendo situazioni debitorie. La modalità probabilmente più conosciuta in questo ambito è costituita dalla creazione di plusvalenze. In sostanza, mediante la compravendita di alcuni giocatori, magari un paio di buon livello e un gruppetto invece di brocchi, si manipolano le entrate societarie e si fa risultare di essere in attivo, servendosi non di rado di “valutazioni” , di perizie artificiose, ecc. Viene spontanea a questo punto una domanda. Ma perché? Perché in questa maniera si copre (verrebbe da usare il termine “si imbosca”) il passivo, evitando di pagare i debiti. Ovvio che prima o poi il problema salterà fuori, quasi di sicuro, ma si spera di rimandare il tutto a epoche successive, quando magari la società sarà già stata prelevata da altri. Certo viene spontanea una analogia con il comportamento recente di certe banche, ma non disperdiamoci…Il far risultare tutto a posto, anzi addirittura in attivo, consente anche di evitare ispezioni, controlli, ecc. Poi magari dopo qualche anno la società fallisce e tutti a dire, ma era tutto ok…Il Codice di Giustizia Sportiva sanziona per parte sua tutte quelle condotte di cui sopra, classificandole come illecito amministrativo, ritenendo tale tutto ciò che riguarda l’omessa produzione, l’alterazione o addirittura la totale falsificazione materiale o ideologica, fosse anche solamente parziale, della documentazione che viene richiesta dagli Organi di Giustizia Sportiva, dalla COVISOC (Commissione di vigilanza sulle società di calcio), e da altri organi di controllo della FIGC. Una precisazione: la COVISOC è la Commissione tramite cui la Federazione monitora lo stato economico-finanziario rispetto ai principi di corretta gestione contabile da parte delle società che partecipano ai campionati professionistici, la COVISOD, è il corrispettivo per le società dilettantistiche. In sostanza la COVISOC interviene a proposito del cosiddetto fair play finanziario. Per concludere ricordiamo che una delle fattispecie ritenute più gravi in materia è costituita dal falsificare la documentazione al fine di ottenere l’iscrizione a una competizione cui la società non avrebbe potuto essere ammessa se avesse presentato i dati reali. Questo vale non solo se ha ottenuto l’obiettivo, ma anche se ha solamente tentato di ottenerlo senza poi di fatto riuscirci.
Davide Venturini
Non sono presenti commenti.