Bournemouth, cittadina di 180.000 abitanti situata nel sud-est dell’Inghilterra, è il luogo di una delle più belle ed insperate realtà che la Premier League possa raccontare. Già, perché la storia recente del Bournemouth parte dal gennaio 1997 quando la società rossonera, in totale crisi finanziaria, sembrava ad un passo dal baratro con il fallimento come unica soluzione per ripartire. In soccorso delle Cherries (le ciliegie, soprannome dato per la presenza di ciliegi di fianco alla casa del primo presidente Cooper Dean, a cui è stato intitolato lo stadio) arrivano i tifosi che contribuiscono a ripianare parte dei debiti (totale di circa 150 mila sterline), permettendo alla squadra di iscriversi al campionato.
Passano dieci anni e la situazione è di nuovo allarmante: nel 2007/2008 il club è in amministrazione controllata, ha debiti per un totale di 4 mln di sterline ma dimostra di avere i requisiti minimi per affrontare la League Two (quarta serie), sebbene la Federazione imponga una maxi-penalizzazione (-17) che non sembra dare speranze a squadra ed allenatore. Già, l’allenatore è Eddie Howe, 31 anni con una carriera da calciatore interrotta da continui infortuni al ginocchio. Sarà proprio lui l’artefice del miracolo Bournemouth che ottiene la salvezza con 63 punti e, l’anno successivo, strappa la promozione in League One nonostante il blocco del calciomercato. Nel 2011, però, Howe saluta Bournemouth per accettare l’offerta del Burnley con cui non ottiene buoni risultati che lo portano alle dimissioni nel 2013 per motivi famigliari.
Il Bournemouth vive nel purgatorio chiamato League One (terza serie) con una tendenza ‘innata’ verso la retrocessione. Nel 2011, il 50% del club rossonero viene acquistato da un magnate russo, Maxim Demin, che investe 850 mila sterline dando nuova linfa alla società. Non si fa mai vedere allo stadio, non investe sui calciatori ma è partito dalle fondamenta, riorganizzando le strutture già presenti e riportando alla base Howe che diventerà il protagonista della favola Bournemouth. Nel 2013, infatti, le Cherries strappano il pass per la Championship ma il vero capolavoro avviene nel 2015: la squadra parte a rilento ma innesta tredici risultati utili consecutivi (9 vittorie, 4 pareggi) che regalano il primo posto con 90 punti ma, soprattutto, la promozione in Premier League, grazie anche ai soldi per il mercato, ottenuti dall’accordo con il nuovo sponsor Mansion, gruppo attivo nel gambling che gestisce il sito casino.com. Una sorpresa per alcuni, una gioia per i tifosi, una realtà per la Premier dato che, per il secondo anno di fila, la squadra di Howe (il ‘mago’, non a caso soprannominato Howdini dai propri tifosi) ha raggiunto la salvezza matematica nell’Olimpo del calcio inglese.
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