Con l’acquisto da parte della Juventus di Cristiano Ronaldo nel luglio del 2018, abbiamo imparato che nel calcio, oltre al valore tecnico, oggi conta anche qualcos’altro. Le società, sempre più votate al business, pretendono dei calciatori che siano in grado di dare quel surplus sul rettangolo di gioco ma che possano anche attirare verso di sé nuovi e ricchi mercati. Lo stesso principio per cui De Laurentiis, patron del Napoli, ha dichiarato che James Rodríguez sarebbe “Il terzo migliore al mondo, dopo Ronaldo e Messi“, riferendosi probabilmente più all’appeal internazionale del calciatore piuttosto che alle sue doti effettive. Proprio per questo oggi andiamo alla scoperta di Xavi Simons, nuovo acquisto del PSG.

Xavi Simons, una “vittima” della diatriba Raiola-Barcellona

Risale al pomeriggio del 23 luglio 2019 la notizia del passaggio del giovane centrocampista olandese dal Barcellona al club francese. Ma come mai tutto questo rumore per un 16enne? Diciamo che l’erede di Iniesta, così come era stato già ribattezzato più volte in Spagna negli ultimi tempi (ne avevamo parlato qui già un paio d’anni fa), sarebbe nuovo alle cronache solo per i più distratti. Il ragazzo è arrivato al Barça nel lontano 2010, quando di anni ne aveva solo sette. I blaugrana lo avevano strappato al Thader Rojales, squadra che ne deteneva il cartellino e con cui si era già messo in mostra grazie alle prestazioni rimbalzate incessantemente sul web. Una fama aumentata negli ultimi anni, con filmati di skills e gol di questo classe 2003 che aveva stregato la tifoseria del club spagnolo. D’improvviso però, un trasferimento in Francia che assume quasi le sembianze della ripicca.

D’altronde non la si può pensare diversamente, se si tiene conto di un particolare finora trascurato: il procuratore di Simons è Mino Raiola. Lo stesso che non ha mai digerito l’esperienza negativa di Ibrahimovic in maglia blaugrana. Un Ibrahimovic che, silurato dalla stella inamovibile Messi, aveva finito per uscirne ridimensionato dopo un solo anno in Liga. Esperienza che costrinse lo svedese a tornare nuovamente in Italia, sponda Milan.

Xavi Simons: i soldi sì, ma in Francia crescerà?

Il Barcellona aveva offerto 200.000 mila euro al giovanissimo Simons: sarebbe stato il suo primo contratto da professionista dopo nove anni di esperienza nelle giovanili de La Masia. Non male considerando l’età e le abitudini pallonare del club blaugrana. Piqué, Jordi Alba, lo stesso Messi, giusto per citarne tre: numerosi sono stati negli anni i giovani che poi hanno trovato spazio in prima squadra fino a diventare idoli e campioni assoluti. Un destino che quindi sembrava già tracciato, ma che ha visto il procuratore italo-olandese imporsi e decidere diversamente. Il giovane Xavi (il nome non mente: i suoi genitori lo avevano scelto proprio in memoria di uno dei campioni della storia recente del Barcellona) si aggregherà al Paris Saint Germain. I francesi offrivano un contratto più ricco e della durata triennale, fino al 2022.

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I dubbi sono tanti: quali saranno i margini di crescita del ragazzo con la compagina transalpina? Difficile prevederlo. C’è di sicuro che, dalle parti di Parigi, di giovani che siano partiti dal vivaio per poi diventare protagonisti in prima pagina non se ne ricordano. La squadra del presidente Al Khelaifi ha sempre fatto la voce grossa grazie ad una potenza di fuoco spesso superiore alla concorrenza. E nel frattempo a Barcellona il boccone è davvero amaro da digerire. A Simons era stato promesso il debutto nel Barcellona B nel corso della prossima stagione. Tanta era la voglia, da parte sia di tifosi che di addetti ai lavori, di vederlo in campo a livelli più importanti. E invece non sarà così: dopo nove anni il classe 2003 abbandona La Masia dalla porta sul retro, con un “arrivederci” sussurrato e che ha lasciato gli spagnoli a mani vuote. Il Barça non ha incassato un centesimo dal suo passaggio in Francia: non sarebbe cambiato molto, certo, ma forse pure un minimo introito avrebbe reso il suo addio leggermente meno amaro.

Xavi Simons, tra social media e campo

A momenti dimenticavamo il calcio giocato, anche se non è questo il topic centrale del nostro approfondimento. Nato il 21 aprile 2003 ad Amsterdam, Simons assume immediatamente le sembianze del predestinato. Trequartista, mediano, centrocampista centrale: la duttilità non manca, quasi al pari del talento. Anche le presenze nelle varie Nazionali Under olandesi sono solo una naturale conseguenza delle sue prestazioni. Ma quello che più fa notizia è la già enorme riconoscibilità internazionale di questo baby prodigio, che ha bruciato le tappe sia in campo che sui social network.

La pagina Instagram del ragazzo conta circa 1,7 milioni di follower. Nella fattispecie, il post che lo ritrae con la maglia del PSG (linkata poc’anzi), e che di fatto ufficializza il suo approdo in terra francese, conta più di mezzo milione di interazioni, destinate a salire sempre più. Anche il “vecchio” Facebook fa il suo, con circa 120 mila seguaci. Stesso discorso per il più settoriale Twitter, che aggiunge altri circa 40 mila fan alla già ampia schiera dei supporters del giovane olandese. E non manca di certo il sito ufficiale personale, riscontrabile all’indirizzo xavisimons.com (vedere per credere). Numeri che per qualcuno non sono passati inosservati: la Nike infatti è da un bel pezzo sponsor del ragazzo. Notizia, quest’ultima, data volutamente con un po’ di ritardo dopo quella di Mino Raiola procuratore: un modo onesto per dare la possibilità agli ignoranti in materia di riprendersi dopo il trauma precedente.

Xavi Simons: saluti ed aspettative

“Oggi è un giorno complicato, perché a nessuno piace dire addio a quella che è stata la tua casa e la tua famiglia e la tua vita. Non dimenticherò mai quando mi misi per la prima volta la maglia del Barça nove anni fa. È stata la realizzazione di un sogno”.

Quello in virgolettato è solo un minimo estratto della lettera d’addio di Xavi, che saluta quindi affettuosamente il Barcellona. Lettera ovviamente apparsa sempre sugli stessi canali social del ragazzo, curati in maniera maniacale. A questo punto non resta altro che chiederci: rispetterà le aspettative? Cambiare Paese, squadra, abitudini, lingua non saranno certo d’aiuto, anche se il ragazzo finora ha dimostrato, almeno tra i suoi pari età, di essere un potenziale fenomeno. Sarà per il sorriso contagioso e la carnagione un po’ scura, o forse per la capigliatura alla Valderrama, ma questo classe 2003 ispira veramente fiducia. Lo vedremo sul serio alla ribalta da qui a qualche anno o le magie che lo hanno reso famoso grazie all’internet avranno il sapore dell’illusione? Noi in Italia tendiamo forse ad essere scettici più degli altri. D’altronde, Hachim Mastour (giusto per nominare il più clamoroso) insegna: dai palleggi insieme a Neymar al ritrovarsi in un campo sperduto di provincia, senza squadra, è un attimo.

Fonte immagine principale: Pagina Twitter ufficiale di X. Simons