Con la sconfitta per 3-1 dello scorso 14 gennaio in casa del Milan è ufficialmente terminata l’avventura di Josè Mourinho sulla panchina della Roma. Il tecnico portoghese ha portato i capitolini a sollevare la prima Conference League della storia, perdendo di misura la finale di Europa League l’anno successivo. Al di là dei trofei conquistati, lo Special One ha lasciato un’impronta indelebile in termini di entusiasmo e coinvolgimento emotivo della piazza, contribuendo a riempire lo Stadio Olimpico in ogni occasione. La sua gestione si contraddistingue anche per il gran numero di giovani lanciati in Prima Squadra. Sono ben diciassette i ragazzi provenienti dal Settore Giovanile giallorosso che nel corso di questi due anni e mezzo hanno potuto fare il salto tra i professionisti. Un patrimonio dal valore inestimabile per l’intera società.
Da Zalewski a Calafiori: i primi esordi targati Mourinho
Dopo una partenza decisa in campionato – complice anche l’entusiasmo per la nomina del trainer portoghese e per alcuni colpi di mercato (uno su tutti Paulo Dybala) – la Roma inizia a perdere una ad una le sue pedine più importanti per infortunio, ottenendo per giunta risultati altalenanti anche in campo. L’emergenza numerica e l’esigenza di un nuovo equilibrio tattico, portano Mourinho a ridisegnare la Lupa dal 4-2-3-1 (o 4-3-3), al 3-4-2-1 (con la variante del 3-5-2). L’inserimento dei tanti giovani talenti nelle rotazioni della Prima Squadra inizia proprio da qui.
Con questo nuovo assetto, lo Special One scopre di avere in organico un esterno a tutta fascia dalle grandi doti tecniche e atletiche, in grado sia di difendere, che di attaccare con la medesima efficacia. È il classe 2002 Nicola Zalewski che, al primo anno con i grandi, colleziona 24 gettoni tra Serie A, Coppa Italia e Conference League. I gravi infortuni di Viña e Santon aprono le porte anche a Riccardo Calafiori (2002). Il terzino viene chiamato in causa ben 12 volte, servendo due assist. Là davanti, invece alzano bandiera bianca sia Shomurodov che Abraham. Mayoral non convince, meglio dunque puntare sul classe 2003 Felix Afena-Gyan. L’attaccante ghanese impressiona sin dalle prime uscite, segnando due reti importantissime in 22 apparizioni totali.
Dalla mediana alla trequarti, c’è spazio per altri due giovani talenti dalle verdi speranze: Edoardo Bove (2002) e Cristian Volpato (2003). Entrambi trovano la prima gioia tra i professionisti il 19 febbraio 2022, in occasione di Roma-Verona, regalando al proprio pubblico una fantastica rimonta da 0-2 a 2-2, entrando dalla panchina. Il primo colleziona 13 presenze complessive, mentre il secondo appena 35 minuti suddivisi in tre volte. A completare il pacchetto dei giovani centrocampisti c’è il recupera-palloni gambiano Ebrima Darboe (2001). Per lui, cinque gettoni stagionali e un assist. Fanno il battesimo tra i pro anche il laterale sinistro Filippo Missori (2004, 11’) e il difensore centrale greco Dimitrios Keramitsis (2004, 1’).
Con ben otto esordienti provenienti dalle giovanili, la Roma conclude il campionato in sesta posizione, a quota 63 punti. In Coppa Italia è eliminata ai quarti dall’Inter (0-2), ma il 25 maggio 2022 a Tirana, sconfigge il Feyenoord per 1-0 grazie alla rete di Zaniolo, sollevando la prima Conference League della storia e riportando un trofeo nella capitale a distanza di 14 anni dall’ultima volta. Nell’immediato post-partita, il festante Mourinho davanti ai microfoni esclama: “Questa non è una squadra è una famiglia!”.
Tra conferme e new entry: la linea verde dei giallorossi
L’anno seguente, il numero di matricole in Prima Squadra si dimezza da otto a quattro. Le ragioni sono sostanzialmente due: una leggera diminuzione del numero di infortunati e la riconferma di alcuni giovani testati in precedenza. Nel dettaglio, vengono integrati in pianta stabile i vari Bove, Afena-Gyan, Volpato, Darboe, Missori e Keramitsis.
Un esordiente impiegato in larga scala nella stagione 2022-2023 è il bosniaco Benjamin Tahirovic. Per il centrocampista classe 2003 sono infatti ben 11 le presenze in Serie A, di cui 4 da titolare. Colleziona anche due gettoni in Coppa Italia, in cui la squadra è sorprendentemente eliminata dalla Cremonese (1-2) ai quarti di finale. Nel corso della fase a gironi di Europa League, debutta – anche se solo per 13’ – il mediano Giacomo Faticanti (2004), punto fermo della formazione Primavera. Stesso identico minutaggio per assaporare la Serie A anche per il baby bomber polacco Jordan Majchrzak (2004), mentre il coetaneo Niccolò Pisilli si deve accontentare di un solo giro di lancette davanti al proprio pubblico, in occasione della sconfitta per 2-0 contro l’Inter (6 maggio 2023, 34^giornata).
In campionato la Roma si classifica sesta a 63 punti, esattamente come l’anno precedente. Arriva fino in fondo anche in campo europeo, ma stavolta il percorso non si conclude a lieto fine. Il 31 maggio 2023, alla Puskás Aréna di Budapest, Dybala illude i giallorossi con il gol del momentaneo vantaggio (35’p.t.). Il Siviglia trova però il modo di rimettersi in partita grazie all’autorete di Mancini (55’s.t.) e , solo dopo la lotteria dei calci di rigore (1-4), solleva l’ennesima Europa League della sua storia. Per la Lupa – a cui va comunque riconosciuto il merito di essersi giocata ancora una volta le sue carte fino in fondo – decisivi gli errori dal dischetto di Mancini e Ibañez.
Huijsen e non solo: gli ultimi debutti a sorpresa
Nell’attuale stagione, malgrado le difficoltà, si registrano altri cinque esordienti. Sulla linea mediana, il classe 2004 Riccardo Pagano ha già collezionato 7 presenze complessive da subentrato, mentre la fase a gironi di Europa League ha regalato qualche minuto anche ai centrocampisti Mattia Mannini (2006) e Francesco D’Alessio (2004) e agli esterni d’attacco Luigi Cherubini (2004) e João Costa (2005). Dal computo totale è escluso Dean Huijsen, difensore cresciuto nella Juventus e giunto nella capitale nel mercato di gennaio per forte volontà del mister portoghese.
Tuttavia, dopo la sconfitta per 0-1 nel derby di Coppa Italia contro la Lazio, il feeling tra lo Special One e la dirigenza giallorossa sembra essere improvvisamente svanito. All’indomani della sconfitta per 3-1 in casa del Milan, Dan e Ryan Friedkin decidono infatti di sollevarlo dall’incarico, affidando la panchina a Daniele De Rossi. Dal comunicato apparso sui canali ufficiali del club, si legge:
“L’AS Roma annuncia che José Mourinho e i suoi collaboratori tecnici lasceranno il Club con effetto immediato. Ringraziamo José per la passione e per l’impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso. Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a José e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”.
Molto più sentito, invece, il saluto del tecnico, che con un post sui propri canali social (n.d.r. con in sottofondo “Nelle tue mani” di Andrea Bocelli) scrive: “Sudore, sangue, lacrime, allegria, tristezza, amore, fratelli, storia, cuore, eternità”.
Mourinho e il settore giovanile: il bilancio finale
In due anni e mezzo di avventura in giallorosso, il portoghese ha lasciato un’eredità importante, lanciando ben diciassette giocatori dal Settore Giovanile alla Prima Squadra. Ma soprattutto – con il carisma unico che da sempre lo contraddistingue – ha saputo appassionare, coinvolgere, comunicare, trasmettere, intrattenere e divertire, trascinando la gente a sostenere la squadra con entusiasmo e passione nella buona e nella cattiva sorte.
Il connubio che ha saputo creare tra squadra e tifoseria rimarrà per sempre qualcosa di indissolubile e i numerosi messaggi di ringraziamento alla notizia del suo esonero sono l’ennesima riprova dell’ottimo rapporto tra il tecnico e i suoi ragazzi. Josè Mourinho a Roma ha lasciato molto più di un semplice trofeo.
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