(La Gazzetta dello Sport) – Il ct non è arrabbiato, ai suoi ragazzi non rimprovera nulla, anzi: “Devo elogiare la squadra, abbiamo giocato forse la miglior partita di questo biennio. Abbiamo nominato a lungo, non solo nella ripresa ma anche negli ultimi 20 minuti del primo tempo Certo, a fronte di una partita così bella, intensa e di grande temperamento, che per me sono le cose che contano, ogni tanto vorrei anche monetizzare. Per i ragazzi soprattutto. Non facciamoci abbattere dal fatto che non abbiamo vinto, facciamone un valore. Perché davanti abbiamo creato tantissimo. Poi c’è il portiere avversario, e a noi mancano un po’ di lucidità e precisione sotto porta. E un po’ di fortuna, che ci meriteremmo”
Non ci sono i gol, non abbastanza, ma c’è l’Italia: “L’identità è una cosa che ci caratterizza: indipendentemente dal sistema e da chi va in campo, vedo ragazzi che si impegnano sempre, che vanno sempre ogni altro ostacolo. Questa è una grande risorsa e una grande soddisfazione”
Nota di merito per Parisi: “Ragazzo sveglio, non è un colosso ma è avanti un giro di orologio rispetto agli altri”
Il c.t. temeva la freschezza degli svedesi: all’antivigilia sfrecciavano con i monopattini elettrici nel centro di Helsingborg, ma in campo andavano altrettanto spediti. “Loro sono calati perché hanno perso equilibrio, noi siamo andati in crescendo”, ricorda Nicolato. Che aggiunge: “Basta un punto con l’Irlanda? Se giochiamo per un punto, perdiamo”
Non sono presenti commenti.