Intervistato in esclusiva da Football Scout 24, Francesco Conti, osservatore della Virtus Entella, ha parlato della sua esperienza in Liguria e del lavoro della società:

“Personalmente sono entrato quest’anno nello staff ed a Chiavari abbiamo una struttura consolidata già da diversi anni. Ovviamente collaboriamo a stretto contatto con WyScout perché essendo nato a Chiavari è normale essere in questi rapporti. La piattaforma ci dà una grossa mano ed è uno strumento all’avanguardia per noi osservatori: personalmente lo uso molto perché ti dà un’idea di quello che è il giocatore, puoi guardare partite, highlights, vedere e rivedere filmati facendo dei tagli e dei report su un determinato calciatore. Lo utilizziamo anche come sistema interno per fare le relazioni in modo che anche i nostri superiori hanno la possibilità di andare nell’account per vedere nello specifico quanto raccolto su un giocatore o su una squadra. È chiaro però che l’osservazione finale è quella che viene fatta sul campo, io sono di quest’idea: WyScout può aiutare a vedere determinate statistiche specifiche ma fattori ed elementi come gli atteggiamenti ed i movimenti a palla lontana sono cose da valutare ad occhio nudo e difficilmente individuabili in video.Ho fatto una carriera da portiere e sono sempre stato abituato ad osservare da lontano; anche per questo quando sono in qualsiasi stadio e devo osservare qualcosa guardo aspetti che in video non riuscirei a vedere. In conclusione penso che è difficile prendere una decisione importante su un giocatore, come prenderlo o non prenderlo, vedendolo solamente in video. Il video è importante per scremare una rosa di calciatori scelti a 4 o 5 ma non può essere utilizzato come unico mezzo. Anche nel rapporto che si crea tra i membri dello staff: se un nostro superiore visiona in video un ragazzo e poi invia me ed un altro mio collega a visionarlo da vicino si fida di quanto gli viene detto e magari può decidere di chiamarlo in prova”.

KEITA – “Personalmente non mi è ancora capitato (ride ndr) però nelle settimane successive alla sua cessione a Chiavari c’era una certa soddisfazione nell’aver venduto un calciatore preso praticamente a zero. È stata una scelta precisa quella di puntare sullo scouting per scegliere calciatori come Keita. Credo sia importantissimo, soprattutto per club con piccoli bacini d’utenza, segnare plusvalenze di questo tipo e muoversi in questo senso; ora c’è stato Keita ma ci potranno essere anche calciatori, presenti attualmente nelle giovanili, che potrebbero dare gli stessi frutti dati da Keita”.