Match Analyst: primo ingaggio a Marsala, è la svolta

Da qualche ora è stato annunciato dal Marsala (prossimo anno in Serie D) che lo staff tecnico della squadra sarà ampliato con l’arrivo di un nuovo professionista. Su sollecitazione dell’allenatore Ignazio Chianetta infatti, è stato ingaggiato un match analyst. A ricoprire questo modernissimo ruolo sarà Antonino Cucchiara, giovane laureando in Scienze delle Attività Motorie e Sportive ed iscritto all’AssoAnalisti A.I.A.P.C. Il ragazzo si è formato con la Elite Football Center, scuola di Alta Formazione per il Calcio. Si può dire che la società dilettantistica si fa portatrice di una rivoluzione vera è propria. È la prima volta che un club non di prima fascia ingaggia una figura professionale del genere.

Match Analyst: cosa fa e perché è importante

Stiamo parlando di un operatore addetto all’acquisizione ed alla elaborazione dei dati tecnici ed atletici delle prestazione sportive. In parole povere, il match analyst andrà a togliere un sacco di “lavoro sporco” all’allenatore, visionando i filmati delle partite. Starà a lui scoprire eventuali punti deboli della squadra avversaria, e magari tattiche più adatte a seconda delle esigenze. O ancora, potrebbe proporre nuove soluzioni al tecnico per migliorare i difetti della rosa. Questo permetterà all’allenatore di concentrarsi di più sugli allenamenti e sul plasmare la giusta mentalità dei suoi calciatori. Una divisione del lavoro che dovrebbe giovare, nel complesso, a tutti.

Match Analyst: è un calcio che sta cambiando

Sembrerà banale dirlo, ma il mondo del pallone sta diventando sempre più un’industria. Passione e voglia di fare ormai non bastano come in passato, e stare al passo coi tempi può essere una delle chiavi del successo. Il Marsala potrebbe aver spezzato una lancia a favore del cambiamento, andando controcorrente rispetto a ciò che si è visto in questi anni, soprattutto nelle serie minori. Sottovalutazione del ruolo, mancanza di fondi o di un’organizzazione societaria precisa sono solo alcuni dei motivi che hanno comportato, troppo spesso, a non considerare l’ingaggio di figure del genere a certi livelli. Chissà che, seguendo l’esempio dei trapanesi, non possa esserci una svolta in tal senso. Soltanto chi terrà a mente il processo di globalizzazione che sta coinvolgendo il calcio, probabilmente riuscirà ad essere competitivo su larga scala.