La stagione 2013/2014 ha decretato la retrocessione della Reggina in Lega Pro. Proprio nell’anno del centenario della squadra amaranto, le porte della terza serie del campionato italiano si sono spalancate accogliendo una delle squadre italiane che vanta un settore giovanile che è tra i migliori del nostro paese.

L’unica nota positiva di questa annata disgraziata, è stata caratterizzata dagli esordi in prima squadra di alcuni giovani cresciuti “nell’officina del Sant’Agata”, come piace definirla a Lillo Foti, tra questi spiccano Coppolaro, Bockniwcz, Perrone, Condemi, Bramucci e Salandria.

Per Coppolaro e Bockniewcz, al termine della stagione, è arrivata la chiamata dell’Udinese del patron Pozzo, mentre per il resto del gruppo si prospettava un futuro in prima squadra in Lega Pro. Ma così non è stato, in particolare per il centrocampista Marco Condemi.

MARCO CONDEMI: GLI INIZI

Il giovane calciatore è cresciuto nella Nuova Gioiese, squadra che attualmente milita nel campionato di serie D, girone I. A trasmettergli la passione per il calcio, non è stata una persona qualunque, ma Mimmo Mercuri, una istituzione nel panorama calcistico di Gioia Tauro, nonché nonno de ragazzo.

Il classe ’95 ha stoffa e lo dimostra quotidianamente sin dagli esordi, quando in allenamento con la maturità del veterano, riesce a fare delle giocate che per un ragazzino di 7 anni sono impossibili. La Reggina capisce che non c’è tempo da perdere e nel 2002 Condemi entra a far parte del gruppo degli Amaranto. Il ragazzino dal dribbling facile, lascia, calcisticamente parlando, la sua Gioia Tauro per approdare al Sant’Agata.

MARCO CONDEMI: APPRODO ALLA REGGINA

Nel settore giovanile degli amaranto l’inizio, per lui, non è dei più semplici. A bloccare le qualità del ragazzo ci si mette in mezzo una caviglia che quando sembra guarita, come un brutto incubo, ritorna a fare i capricci. Nonostante i problemi fisici si guadagna la chiamata nella Nazionale Under 16 di mister Rocca. Nel campionato Allievi 2010/2011, illumina la scena, lasciando tutti a bocca aperta con otto reti distribuite in appena dodici apparizioni complessive. L’amore verso il pallone lo porta a dimenticarsi dei continui problemi fisici ed è nel 39° Trofeo Lascaris – Memorial Giovanni Soffietti del 2011 che si guadagna il premio di “Miglior Mezzapunta” della rassegna con due reti in tre presenze.

L’anno successivo, mister Geretto gli affida le chiavi centrocampo degli Allievi Nazionali. Condemi ringrazia per la fiducia e conduce i suoi compagni ad una strepitosa prima parte di campionato Il ragazzo ormai è un leader e la sua qualità e la velocità di pensiero in campo spingono mister Venuto a farlo esordire, nel corso della stagione, in Primavera. Nel giro di 7 giorni,viene schierato titolare nel doppio impegno ravvicinato contro Crotone il 22 gennaio 2012 e contro il Bari il 28 gennaio 2012.

Per lui la stagione 2013 inizia nel miglior modo possibile. Sulla panchina della prima squadra ritorna Atzori che decide di convocarlo in Prima Squadra nel match di Coppa Italia contro il Carpi e successivamente contro il Crotone. Respirata l’aria della Prima squadra, torna a guidare il centrocampo della Primavera, durante una stagione che sarà tutt’altro che semplice. I disastri della prima squadra, portano Foti ad esonerare Atzori un paio di volte affidando la panchina alla coppia Zanin- Gagliardi. Zanin, dunque, lascia la panchina della Primavera che sarà presto affidata Geretto.

Con il nuovo mister la Primavera amaranto cambia completamente volto, ritrovando risultati e bel gioco. Le ottime prestazioni portano Condemi ad essere convocato in Prima squadra esordendo in serie B nella partita Reggina-Cesena. Qualche giorno dopo, sulla scia delle belle notizie per il giovane fenomeno gioiese, arriva anche la chiamata per il Memorial Morosini.
Un finale di stagione da sogno per il ragazzo nelle cui vene scorre sangue amaranto, condito da 2 presenze in serie B.

L’estate 2014 per la società amaranto, sarà molto rovente. La società rischia di fallire, i debiti da risanare sono troppi, ma quasi al fotofinish Lillo Foti riesce ad iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro. Il nuovo mister sarà Ciccio Cozza, ex bandiera amaranto. Inizia il ritiro. Condemi viene provato in varie zone del centrocampo, copre vari ruoli: esterno destro, mezz’ala, trequartista. Cozza lo schiera quasi in tutte le amichevoli, ma con l’avvicinarsi dell’inizio del campionato qualcosa cambia. L’allenatore amaranto inizia a fare altre scelte, puntando sui presunti senatori della rosa. Con l’avvio del campionato Condemi colleziona solo tribune. Il ragazzo accetta la decisione del mister senza batter ciglio attendendo, in sordina, la prima convocazione che arriva solo in occasione di Matera-Reggina. Condemi entra in campo all’ 85’ minuto a partita ormai compromessa. La Reggina è in caduta libera.

Il 15 novembre al Granillo arriva la capolista Salernitana, Condemi si accomoda in panchina per la seconda volta in stagione. Al 24’ minuto del secondo tempo, Cozza lo spedisce in campo nel match che la Reggina perderà per 1-0; Cozza si dimette e per il classe ’97 si chiudono le porte della Prima squadra. Sulla panchina amaranto si siedono, prima la coppia Tortelli-Padovano e dopo, mister Alberti. La musica non cambia anzi, senza nessuna spiegazione, il calciatore viene messo fuori rosa.
A questo punto il ragazzo cerca la rescissione del contratto, ma a differenza di altri, viene trattato in modo diverso da Lillo Foti, che non gli concede lo svincolo. Il presidente degli amaranto conosce il valore del calciatore e non vuole perdere a costo zero il giovane, cresciuto nella sua “officina del Sant’Agata”. Una scelta assurda che rischia di rovinare la carriera di un ragazzo di 19 anni, ostaggio dell’avidità di un presidente e delle sue scelte scellerate, che hanno portato la Reggina nel baratro.
Con il mercato di gennaio alle porte, per Condemi potrebbe esserci la possibilità di dimostrare il suo valore in un’altra squadra, Lillo Foti permettendo. Prestito o cessione definitiva poco importa, l’importante è salvare il talento di Marco.