Ormai la notizia è nota: Claudio Ranieri non è più l’allenatore del Leicester. La squadra, in lotta per la salvezza, ha deciso di allontanare il tecnico italiano. Fin qui nulla di strano per il calcio attuale. Il clamore di questa decisione deriva, ovviamente, dal fatto che Ranieri, solo un anno fa, portò le Foxes sul tetto d’Inghilterra. Fu un’impresa epica: una squadra reduce da una difficile salvezza e senza giocatori di fama internazionale sbaraglia i top team britannici e con un calcio fatto di corsa, sudore e grinta vince la Premier. Un trionfo arrivato contro ogni pronostico e che è andato oltre ogni logica razionale.

Ranieri, con il suo Leicester, ha riportato le lancette del calcio indietro, facendo assaporare a tutti una vittoria romantica, esempio della, ormai inflazionata, biblica vittoria di Davide contro Golia. Il debole ha battuto il forte, anzi le forti squadre inglesi, quelle costruite per vincere senza se e senza ma a suon di milioni spesi nel mercato. La cavalcata trionfale e utopistica delle Volpi verso la vittoria del titolo ha emozionato i calciofili di diversi Paesi e, in Italia, l’esultanza alla vittoria della Premier è stata quasi unanime.

Il calcio va avanti, Ranieri resta al comando di una nave che ormai è diventata o, almeno sembra esserlo, una forte corazzata. Magari non tornerà a vincere il campionato, ma farà vedere comunque grandi cose, si pensava ad inizio stagione.

In Champions, in effetti, le cose vanno per il meglio, con la formazione inglese, inserita come testa di serie, in grado di imporsi nel proprio girone. In campionato la situazione, invece, si fa sportivamente drammatica, soprattutto nel 2017. Le Foxes collezionano sconfitte e non sono in grado di segnare. Come se non bastasse anche la Coppa nazionale termina precocemente per mano del Millwall.

La nave, come colpita da un siluro potente ma invisibile, va a picco. A poco serve l’onorevole sconfitta (2-1) a Siviglia nella gara di andata degli ottavi di Champions, ormai il destino di Re Claudio, come era stato ribattezzato l’allenatore italiano, è segnato. Sembra, poi, che dietro all’esonero ci sia anche un certo dissidio con gli elementi più in vista dello spogliatoio, insomma forse qualche giocatore si era stancato di Ranieri. Il fatto, in ogni caso, è che la società inglese ha deciso di esonerare l’allenatore romano.

Per molti si è trattato di un gesto assurdo, di profonda irriconoscenza e molti volti noti del mondo del calcio si sono schierati con Ranieri, come ad esempio Mourinho. Una cosa è certa: l’esonero non potrà cancellare il trionfo e Claudio sarà sempre Re, anche se senza trono.