Danilo Cataldi con la sua esultanza al del 2-2 di Pandev nella gara Genoa-Lazio ha scatenato l’ira dei tifosi capitolini. Infatti la Curva Nord biancoceleste ha diramato un comunicato apparso su L’Ultima Ribattuta: “Caro Danilo, complimenti per il tuo fantastico atteggiamento tenuto da te e dalla tua futura moglie al gol di un giocatore che ci infanga e ci disprezza da anni. Riteniamo che sia un insulto alla Lazio e ai suoi tifosi, da una persona, come te, che si è sempre dichiarata laziale. Ti auguriamo una lunga permanenza a Genova perché ora, nella Lazio, per uno come te non c’è più posto. Arrivederci e grazie“.

L’esperienza genovese di Cataldi non è stata delle più tranquille, infatti qualche tempo fa anche i tifosi del Grifone lo contestarono. Nella gara del 26 febbraio contro il Bologna il calciatore venne criticato perché alla rete del pareggio di Ntcham in pieno recupero non esultò. Qualcuno scrisse sui social, sempre più strumento di libera offesa, che doveva tornarsene a casa visto che non esultava per il goal di un compagno. Probabilmente il giocatore non esultò temendo di essere in fuorigioco, ma questo non gli risparmiò le critiche.

DIAMOCI UNA CALMATA

Sia nella gara contro il Bologna si in quella contro la Lazio l’atteggiamento di Cataldi è stato contestato. Ora se i giocatori segnano ed esultano contro la propria ex squadra vengono ritenuti irriconoscenti, se non esultano non devono farsi più vedere. Insomma bisognerebbe capire il codice che viene usato, così sarebbe più facile per tutti trovare un modo per non “offendere” nessuno. Anche perché Cataldi non ha fatto nessun gesto offensivo e detto parole irriguardose, motivo per cui che i tifosi facciano il tifo e non i giudici della moralità delle persone.