I risultati del settore giovanile della Juventus sono sotto gli occhi di tutti, oltre ai risultati sportivi tanti sono i giovani che debuttano tra i professionisti ogni anno. A spiegare i segreti dei giovani bianconeri ci ha pensato, a La Giovane Italia su Sky Sport, il responsabile del settore giovanile della Vecchia Signora Stefano Braghin: “L’approccio che la Juventus ha al settore giovanile, la filosofia che lo ispira, parte dal campo ma passa anche da una serie di tante altre componenti per la costruzione della persona. Negli anni ci siamo convinti che la costruzione a 360° del giovane che gioca a calcio poi è propedeutica nella costruzione di un calciatore che, poi, riesce a dare il meglio di sé. Diamo ai ragazzi una serie di supporti extra-campo: tutte iniziative volte a blindare la personalità, di modo che il ragazzo abbia delle certezze, una struttura su cui declinare delle competenze sportive”.
L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA
Braghin ha anche sottolineato che la società senza la famiglia non può nulla: “La figura del genitore è centrale nel processo di crescita di un giovane. Per noi un genitore che è in grado di svolgere il proprio ruolo di supporto alla crescita di un ragazzo è una grandissima risorsa. Non a caso organizziamo periodicamente degli incontri con le famiglie in cui cerchiamo di dare delle linee comuni da seguire per aiutare i ragazzi a tirare fuori il meglio. Molto spesso si tende ad esaltare la vittoria di una partita piuttosto che la costruzione di un giocatore che, nel tempo, diventa un campione. Da quando sono alla Juventus, in cinque anni non abbiamo mai non confermato un allenatore per mancanza di risultati sportivi. Invece è accaduto che non siano rimasti per non aver costruito calciatori, perché questo è il nostro obiettivo primario”.
UNA SECONDA FAMIGLIA
“Cerchiamo di consolidare dei gruppi nel tempo, formando una solida base di calciatori italiani. Sono una risorsa importante per le nostre Nazionali. Il club è una seconda famiglia, è una parte della loro vita in cui si coltiva una passione cercando di farla diventare qualcosa di più. Cerchiamo di dare loro molta continuità nel nostro settore giovanile, evitando passaggi mordi e fuggi in cui certi valori non vengono trasmessi. Molto spesso mi vengono fatte domande sui risultati sportivi e sull’organizzazione. Ma la domanda più semplice che vorrei mi venisse posta, che è la chiave di un settore giovanile, è se i ragazzi si divertono. E’ la base per partire” .
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