Gianni Azzinnari: un’eredità pesante
Quando, il 5 giugno del 2001, Gianni Azzinnari veniva al mondo, a Corigliano Calabro gli occhi di tutti erano su quel ragazzino tarchiato che passava le intere giornate al lido di Schiavonea. Ringhio per tutti, calcava a quei tempi per le prime volte il manto erboso del San Siro. Sono passati 17 anni. Tanti, in cui il calcio calabrese ha faticato rimanendo ancorato, con poche eccezioni, alla Lega Pro. E i coriglianesi si erano ormai convinti del fatto che Gennaro Gattuso restasse l’unico calciatore ad aver sfondato provenendo da quelle parti. Ma nel frattempo a Fabrizia (Corigliano) Gianni Azzinnari stupiva tra le fila del Corigliano, al punto da guadagnarsi la chiamata tanto sperata da parte del Cosenza Calcio.
Gianni Azzinnari ed un allenatore che ha creduto in lui
Un sogno in parte avveratosi, una tappa che avrebbe potuto fungere da palcoscenico per l’ascesa dell’attaccante. Se non fosse che durante l’ultimo campionato di Serie C il Cosenza si sia aggiudicato la promozione al prossimo campionato cadetto. La testa di Azzinnari é completamente alla ricerca di un posto prima squadra e l’occasione non tarda ad arrivare. Mister Braglia, che ha un occhio discreto nel lanciare promesse (consideriamo che annovera tra le sue creature Pavoletti, Marco Sau, Zampano e Biraghi), lo convoca per il secondo turno di Coppa Italia che si disputerà in Sicilia contro il Trapani. Al Provinciale di gradi ce ne sono 28 col 70% di umidità e l’atmosfera è bollente anche sul terreno di gioco. La gara per i rossoblu è più che in salita. L’espulsione di Capela provoca la conseguente reazione di Braglia che viene allontanato. Il tabellone nel frattempo segna l’1-1, firmato da Evacuo e Di Piazza. I calabresi restano contratti, quando all’ottantesimo minuto la panchina cosentina decide di dare una chance ad Azzinnari, puntando sulla freschezza del 17enne.
Gianni Azzinnari: un gol che può cambiare tutto
Gianni prende il posto di Bearzotti, e dai primi palloni toccati si intuisce che la velocità garantita dai suoi 174 cm di agilità potranno creare situazioni interessanti contro un avversario fisicamente alle corde. Il match si protrae fino a supplementari, e bastano soltanto tre minuti al numero 19 per concludere un perfetto assist di Perez proveniente dalla fascia destra. È 2-1, e il Cosenza ora dovrà affrontare il Torino di Mazzarri, senza mister Braglia ma con un giovane bomber in più.
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