L’evento calcistico che ogni appassionato di questo sport segue, ha calato il sipario anche in questa stagione con la finale di Oporto, Portogallo, dove si sono scontrate le due potenze del calcio inglese, ovvero Chelsea e Manchester City.
I Blues di Tuchel dati come squadra meno favorita alla vigilia, sono riusciti a portarsi a casa il trofeo così come successe nel 2012 quando il Chelsea di Drogba s’impose ai calci di rigore contro la corazzata Bayern Monaco che giocò la finale in casa.
La Germania è legata al Chelsea perché il protagonista del match è stato il talento Kai Havertz, classe’99, che con una sua rete nel corso della prima frazione di gioco ha regalato la seconda Champions della storia al club di Abramovič.
Havertz: da bidone a idolo
Così come molto spesso accade nella carriera o in una stagione di un giocatore, un gol può cambiare le opinioni e gli atteggiamenti delle persone che prima puntavano il dito contro, e poi nel momento della rinascita sono li ad applaudire e fare complimenti.
Questo è successo anche al giovane Havertz che con il gol segnato in finale, primo in assoluto nella competizione, contro la formazione di Guardiola è riuscito a rispondere alle critiche subite durante la stagione.
Il profilo in questione che la scorsa estate è stato acquistato dal Bayer Leverkusen per una cifra vicina ai 90 milioni di euro, giocatore più caro nella storia del club londinese, con la prestazione offerta in finale si è tolto l’etichetta di flop che in molti gli avevano affibbiato nell’arco della stagione.
La rinascita di un talento grazie a Tuchel
Fino a quando sedeva Frank Lampard sulla panchina del Chelsea, Havertz aveva avuto spazio ma non a sufficienza da poter adattarsi ad un calcio e un paese diverso come quello inglese. In questo modo il ragazzo era stato rilegato ai margini della squadra e sembrava non essere più quel talento apprezzato in Bundesliga.
Però a Gennaio arriva la svolta, si perché il tecnico ex bandiera proprio del Chelsea viene esonerato e al suo posto arriva il tedesco Tuchel che rimette in carreggiata il ragazzo dandogli fiducia partita dopo partita ridando credibilità anche a tutta la squadra.
Le intuizioni dell’ex tecnico del PSG di ritornare a mettere il talento Under 21 tedesco al centro della trequarti hanno dato i propri frutti che sono stati ripagati alla grande soprattutto nella serata più importante ovvero quella della finale di Champions League.
La finale di Havertz ai raggi x
Come già detto in precedenza, la cura Tuchel ha rivitalizzato anche Havertz che contro il City ha offerto una prestazione di spessore oltre la rete decisiva.
Nei 100′ disputati contro i Citizens, il classe’99 in questione è stato protagonista in tutte le fasi di gioco. Ad esempio in chiave difensiva ha battagliato molto e con tenacia visto che ha vinto 6 dei 10 duelli affrontati, ed ha recuperato anche 3 palloni.
In chiave d’impostazione invece, insieme al suo compagno di reparto Mount, ha fatto girare molto bene la manovra dei Blues concludendo la finale con l’81% dei passaggi riusciti.
Ultima ma non per ordine d’importanza è stata la fase offensiva condotta da Havertz che con personalità ha saltato l’uomo in 3 occasioni, ha subito falli che hanno fatto respirare la propria squadra, ben 3, ed effettuato anche un paio di strappi in progressione palla al piede.
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