Lo spettro del calcioscommesse è tornato ad aleggiare sul calcio italiano, in seguito all’apertura di un’indagine da parte della Procura di Roma. L’accertamento sarebbe stato avviato per fare luce su alcuni dubbi relativi al match di Serie C, giocato tra Virtus Verona e Gubbio. Questa partita, giocata lo scorso 12 gennaio, non era stata infatti conclusa, a causa di un infortunio occorso all’arbitro a pochi minuti dal fischio finale. Il Sig. Luigi Catanoso, della sezione AIA di Reggio Calabria, non poteva essere sostituito dal quarto uomo che non è previsto in Serie C e dunque la partita è stata interrotta per essere poi recuperata in seguito.
Flussi di scommesse anomali in Calabria
L’episodio in sé non parrebbe destare sospetti, se non fosse che i bookmakers hanno registrato alcuni flussi anomali relativi al match in questione. Al momento dell’interruzione erano state effettuate diverse puntate su un risultato differente da quello che stava maturando. La sospensione della partita ha così permesso agli scommettitori di ritirare le varie giocate evitando le perdite. Inoltre i flussi sospetti sarebbero derivati proprio dalla Calabria, regione di provenienza del direttore di gara.
Anche alcune partite della Primavera sotto indagine
All’avvio delle indagini sarebbero emersi poi altri episodi sospetti, relativi ad alcuni incontri diretti dallo stesso Luigi Catanoso, nel campionato Primavera. In particolare l’arbitro calabrese avrebbe diretto 17 partite in cui si sarebbero registrate 8 espulsioni e ben 14 rigori. Numeri insoliti che si aggiungono anche ad altri flussi di scommesse sospetti, relativi alle stesse gare. Come riportato da mondoprimavera.com, al momento il fischietto finito nella bufera si sarebbe dichiarato estraneo ai fatti, ma l’incubo del calcioscommesse rischia di arricchirsi di una nuova triste pagina.
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