Calcio giovanile – La scorsa stagione 80 bambini di età compresa tra i 7 e i 12 anni hanno disputato i campionati della Figc senza essere tesserati: inoltre 19 di loro non erano muniti degli obbligatori certificati medici di idoneità sportiva. È successo ad Alfonsine, che in questi giorni è stata condannata dal tribunale sportivo a pagare una multa di €1.500.
CALCIO GIOVANILE – ALFONSINE: È ANDATA BENE…
Ma ci sarebbe un altro aspetto, ancor più grave dei precedenti. Con il tesseramento è compresa la copertura assicurativa, per cui ogni club paga €22.50 alla Federazione per ogni bambino: l’Alfonsine ha trattenuto la quota per il tesseramento senza versarlo alla Figc, risparmiando così €1.800. Fortunatamente non si sono verificati casi di infortunio, che avrebbe impacciato la società in guai più seri.
CALCIO GIOVANILE – ALFONSINE: LA DIFESA
Davanti al giudice l’Alfonsine si è difesa scaricando le colpe prettamente sull’ignoto direttore sportivo del settore giovanile: il dirigente sarebbe stato allontanato dal momento in cui si è fatta luce sul suo operato. Argomentazioni vane, che non hanno pienamente convinto il giudice, il quale ha inflitto un anno di inibizione alla presidente Rossana Guerrini e una cinquantina di mesi di inibizione ad altri 7 dirigenti.
CALCIO GIOVANILE – ALFONSINE: PARLA BRAIATI
Paolo Braiati, presidente regionale della Figc, ha così commentato la situazione: “È un fatto gravissimo che spero sia stato provocato da un semplice disguido. Ci raccomandiamo sempre con le società di controllare bene di essere in regola con i tesseramenti; noi, visto il numero elevatissimo di gare tra bambini in programma ogni settimana, non possiamo certo controllare tutte le partite, ci limitiamo a farlo a campione. È capitato più volte di avere problemi per uno o due giocatori, ma un caso di ottanta bambini non tesserati sinceramente non lo ricordo proprio“.
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