Santiago Rosales è il Vardy argentino. Da perfetto sconosciuto calciatore part-time a uomo mercato. La parabola di Rosales, classe ’95, è veramente una storia di romanzo. Scartato da Boca Jrs e Lanus, finisce nel 2013, a 18 anni, a fare da manovale nella ditta dello zio, ritrovandosi senza squadra dopo aver giocato alcuni campionati nelle leghe inferiori argentine. Fu il Club Atletico Aldovisi ad accorgersi di lui dopo averlo scovato in un provino organizzato per calciatori senza contratto. Il classico momento in cui il talento incontra l’occasione. Il piccolo club argentino, che nel 2014 militava ancora nella seconda serie del calcio argentino, lo inserisce nella formazione Riserve per poi farlo passare in prima squadra sotto la gestione di Alfredo Berti. Rosales è tra i principali artefici della promozione nella massima serie, dove finalmente può far esplodere tutto il suo talento nascosto.

Il 21enne prospetto dell’Aldovisi è infatti un numero 10 moderno, tecnico e veloce, che può giocare dietro una o due punte (gli argentini lo chiamerebbero enganche), ma che non disdegna essere posizionato da seconda punta o da punta esterna. E’ un destro naturale ma sa calciare con entrambi i piedi. Buona fisicità, longilineo, ha passo lungo ed è molto veloce, ha le movenze di Vazquez ma con maggiore passo e minore tasso tecnico. Se riuscirà a reggere il cambiamento tecnico ed ambientale con il calcio europeo, il Palermo avrà fatto sicuramente un grande affare