Fanno discutere le dichiarazione rilasciate da Luigi Liguori, classe 1998 ex Napoli che è stato coinvolto nello scambio per portare Osimhen in azzurro. Il centravanti, ora in Serie D, ha raccontato la sua esperienza a La Repubblica.

Le dichiarazioni di Luigi Liguori: “Non sapevo che volevano fare plusvalenza”

“Giocavo in prestito alla Fermana, in Serie C. A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. Siamo andati io e il mio procuratore, la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille“.

Il ragazzo però non è mai stato in Francia, neanche per ufficializzare il suo passaggio nel club transalpino: “Non siamo mai andati a Lille. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno”. Il giocatore però, ora in forza all’Ercolano, è rimasto in Italia, prima per tornare alla Fermana e poi per giocare col Lecco. Ad un certo punto, però, il Lille lo ha convocato: “Quando è finito il prestito, il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre noi contropartite nell’affare Osimhen. Ma noi non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita”.

Il 23enne ha spiegato anche il motivo del suo rifiuto di trasferirsi in Francia, sottolineando di non essere a conoscenza della delicata situazione plusvalenze: “Purtroppo io non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla”.

“Con gli altri due ragazzi coinvolti nell’operazione ci sentiamo spesso e tra di noi ci diciamo: noi avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per “colpa” del Napoli. Perché noi non sapevamo nulla”, ha concluso Liguori.