Tra i migliori talenti del campionato Primavera 1 attualmente in corso, c’è un classe 2006 che incanta con le sue giocate, pur essendo ancora un sotto-età. Il suo nome è Aaron Ciammaglichella, promettente centrocampista del Torino nato da mamma italiana e papà metà giamaicano e metà etiope.

Un’innata predisposizione al pallone

Proprio quest’ultimo, ex giocatore di calcio in Eccellenza e Serie D – oltre che di Futsal e Calcio a 5 – ha raccontato la storia del figlio ai microfoni di gianlucadimarzio.com, affermando:

Quando aveva due o tre anni, voleva venire sempre a vedermi al campo con una palla in mano. È evidente avesse già una certa predisposizione… In effetti, era davvero attirato da quella pallina. Non dico ci abbia dormito la notte con la palla, ma la portava sempre con sé. Quando mi seguiva in palestra, giocava, calciava e aveva una coordinazione tale da farti capire che aveva qualcosa in più rispetto agli altri”. […]

Data l’innata predisposizione del figlio, all’età di appena quattro anni, papà Mattia decide di accompagnarlo ad un “Open Day” del Torino. In quella circostanza, avviene l’incontro con Silvano Benedetti, uno dei Responsabili dell’ampio Settore Giovanile del club. L’ex difensore granata accoglie il ragazzo sin da subito, accompagnandolo lungo l’intero percorso e facendolo giocare con compagni un anno più grandi di lui, al fine di accelerarne lo sviluppo. A distanza di ben 14 anni, si può dire che questo rapporto sia stato una vera e propria svolta nel percorso di vita di Aaron.

Quel raro connubio tra cinismo ed estrosità

Dal punto di vista tecnico, il classe 2006 è una mezzala di stampo offensivo con elevate capacità di inserimento, favorite anche dai suoi 180 cm d’altezza. All’occorrenza può essere impiegato anche come mediano o esterno destro. Il suo grande estro nelle giocate è compensato d’altro canto da una freddezza glaciale sotto porta, che lo rende un centrocampista con il vizio del gol. In poche parole, si può dire che le sue caratteristiche siano frutto di un raro e bilanciato connubio tra cinismo ed estrosità.

In merito alla personalità del figlio, il padre ha dichiarato:

Aaron è un tedesco, un ingegnere. È uno sempre preciso, metodico e molto quadrato, che cura parecchio il suo corpo e fa molta attenzione a cosa mangia. Tante volte ha anche saltato l’uscita con gli amici, se in programma aveva una partita importante da giocare. […] Aaron la testa la allena, in campo, a scuola, legge spesso e non solo tra i banchi del liceo privato. Lui adora Ibrahimovic, ha voluto i suoi libri, lo studia. Lo segue e lo ammira più per un fattore di testa: per la sua faccia tosta e la sicurezza che sa trasmettere” […]

Il suo talento non è passato inosservato neanche agli occhi del c.t. Daniele Franceschini, che ha deciso di convocarlo in occasione dell’ultimo doppio impegno dell’Italia U18 contro la Romania. Risultato? Gol all’esordio da titolare nella prima gara – vinta per 3 a 1- e assist nel secondo match (vinto 2-0), dove è entrato a partita in corso. Un biglietto da visita davvero niente male.

Il tecnico dei granata Ivan Juric lo ha già portato in panchina con la prima squadra, nell’ultima vittoriosa trasferta a Lecce dello scorso 12 marzo, senza però impiegarlo. Per l’esordio in massima serie c’è ancora tutto il tempo del mondo. Certo è che Aaron Ciammaglichella sembra avere dalla sua tutte le caratteristiche del “predestinato”.