Oggi vi parliamo, cari lettori, di due delle realtà che più appassionano gli amanti dei vivai e dei giovani cresciuti con pazienza e programmazione. Nel libro del giornalista Sandro Modeo, intitolato “Il Barca” (uscito nel 2011, poco dopo la vittoria della Champions League contro il Manchester United), si parla di come il modello degli allenatori olandesi e la scuola di pensiero di Johan Cruyff (ex Ajax) abbiano influenzato la struttura societaria del Barcellona, particolarmente efficace e vincente nell’ultimo decennio.
Di seguito, riportiamo una descrizione delle due realtà di cui scrivevamo in precedenza.
BARCELLONA – Il Barcellona, come molti sono soliti dire è “Mes que un club” o comunque ha un qualcosa che molti altri club non riescono a dare, anche per particolari dinamiche socio-culturali legate all’ambiente della Catalogna. Le prime squadre giovanili calcavano i campi da gioco già nei mesi successivi alla fondazione del Barcellona, tanto per capire che da sempre da quelle parti hanno manifestato attenzione alle promesse del futuro. La Masia, il settore giovanile del Barça, è ormai un qualcosa che anche molti presidenti italiani si sono promessi di formare nel proprio territorio, per avere nella propria prima squadra un maggior numero di giocatori provenienti dal proprio settore giovanile. Ma la cosa è assai ardua, ed al momento tutti quanti non possono che ammirare a bocca asciutta ed applaudire questa straordinaria realtà, che mostra un calcio vincente e che da possibilità ai propri talenti di mettersi in luce. Tra campionato italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo sono ben 43 i giocatori ancora adesso in attività ad essere passati per le lezioni calcistiche degli istruttori del Barcellona FC. In ogni caso, da Messi ad Iniesta, senza trascurare gente come Xavi e Guardiola, il Barcellona può dire di aver seminato e raccolto in modo pazzesco negli ultimi lustri. Interessante (ma anche forse controproducente, almeno a mio giudizio) il fatto che il lavoro sia impostato su un unico sistema di gioco: il 4-3-3. Il lavoro ha come base il pallone, che accompagna i ragazzi nella maggior parte dell’allenamento, al fine di migliorare sempre più e poter avere una completa padronanza delle proprie doti tecnico-tattiche. Le squadre giovanile del Barcellona sono tredici, che vedono quindi anche più compagini in cui sono divisi ragazzi della stessa età in alcuni casi, se si considera che l’età dei ragazzi va dai 7 anni della prima squadra della Cantera ai 18-19 anni della Juvenil A, il corrispondente della Primavera in Italia.
I migliori talenti vengono solitamente introdotti al grande pubblico in modo graduale, passando prima per la formazione B, che milita nella Liga Adelante, l’equivalente della nostra Serie B. Dì li è passato, per essere chiari, anche un certo Leo Messi, anche se per una stagione soltanto.
Un periodo di apprendistato e affinamento delle doti durato meno rispetto a quanto fatto da altri giocatori, che hanno poi avuto una grandiosa carriera ugualmente (per informazioni si chieda a Puyol o Iniesta stesso).
Un po’ di numeri: Giocatori nella rosa della prima squadra 2014-15 passati dal vivaio (12 su 27): Masip, Bartra, Montoya, Busquets, Sergi Samper, Sergi Roberto, Xavi, Rafinha, Pedro, Messi, El Haddadi, Ramirez.
A questi, negli ultimi cinque anni, si aggiungono 28 giocatori passati per la prima squadra: Oier (ora al Granada), Patric (Barcelona B), Jonathan Dos Santos (Villareal), Adama Traorè (Barcelona B), Tello (Porto), Deulofeu (Siviglia), Bojan (Stoke), Cuenca (Deportivo), Dongou (Barcelona B), Planas (Celta Vigo), Fabregas (Chelsea), Fontas (Celta Vigo), Sergi Gomez (Celta), Muniesa (Stoke), Kiko (Real Madrid Castilla), Riverola (Bologna), Romeu (Stoccarda), Vazquez (Club Brugges), Nolito (Celta Vigo), Jeffren (Valladolid), Ruben Mino (Maiorca), Thiago Alcantara (Bayern), Assulin (Maiorca), Jonathan Soriano (Salisburgo), Puyol (fine carriera), Pinto (fine carriera).
AJAX – Chiudete gli occhi e tornate al giugno 1974, quello in cui l’Olanda raccoglieva consensi e simpatie per un gioco che stupiva tutti quanti, senza aver probabilmente più eguali da lì in poi, sotto molti punti di vista. Ebbene, quella squadra aveva come giocatore-chiave Johan Cruyff, con al suo fianco diversi elementi formati in uno dei migliori settori giovanili di sempre: l’Ajax. Insomma……in quella squadra di Rinus Michels che rivoluzionò il modo di pensare il calcio di centinaia e centinaia di allenatori, molti dei protagonisti in campo erano stati formati sui campi del vivaio dell’Amsterdamsche Football Club.
Negli anni sono stati formati tanti calciatori molto importanti, ed anche attualmente (pur senza fenomeni straordinari al momento) la rosa della prima squadra è formata da molti elementi svezzati in casa.
Al momento i prospetti più interessanti sono il difensore centrale Veltman ed il giovane attaccante danese Fischer, classe 1994, al momento infortunato. Oltre a giocatori come Cruyff, Rep, Haan e Suurbier, l’Ajax ha anche formato ben 9 degli undici titolari della finale di Champions League del 1996, persa in finale contro la Juventus ai calci di rigore. Altri giocatori? Seedorf, Van Basten, De Boer, Sneijder, Kluivert, Bergkamp e tanti altri.Si sente dire spesso che puntare sul vivaio è un’esigenza ed un qualcosa al centro del progetto in molte squadre, anche se poi bisogna sempre sperare di tramutare le parole in fatti, come detto nel capitolo dedicato al Barcellona.
L’Ajax non ha nemmeno più bisogno di metterselo in testa, i fatti parlano per questo straordinario serbatoio di giocatori da decenni.
Per lanciare talenti spesso è necessario un processo di crescita graduale, che vede l’Ajax attuare gli stessi metodi del Barcellona.
L’Ajax B, o Jong Ajax per gli olandesi, milita nella seconda serie dei Paesi Bassi, con il compito di far maturare il maggior numero di calciatori possibili per la prima squadra di Amsterdam.
Giocatori nella rosa della prima squadra 2014-15 cresciuti passati dal vivaio vivaio (15 su 30): Leeuwenburgh, Alblas, Denswil, Veltman, Tete, Riedewald, Ligeon, Boilesen, Van Rhijn, Bazoer, Serero, Klaassen, Kishna, Menig, Fischer
A questi, negli ultimi cinque anni, si aggiungono 34 giocatori passati per la prima squadra: Dijks (ora al Willem II), Blind (Manchester United), De Jong (Newcastle), Lukoki (Zwolle), Eriksen (Totthenam), De Sa (Go Ahed Eagles), Vermeer (Feyenoord), Van Der Hart (Go Ahed Eagles), Koopers (Twente), Alderweireld (Southampton), Vurnon Anita (Newcastle), Sporsklede (Willem II), Boccara (Ajax Under 21), Boerrigter (Celtic), Babel (Kasimpasa), Verhoeven (Utrecht), Ooijer (ritirato), Van Der Wiel (PSG), De Kamps (NAC Breda), Rodney Sneijder (Almere City), Rits (Mechelen), Emanuelson (Roma), Kappelhof (Groningen), Bonevacia (Wellington Phoenix), Lindgren (Groningen), Overtoon (Volendam), Zeegelaar (Rio Ave), Donald (Mordovia Saransk), Sarpong (NAC Breda), Ozbiliz (Spartak Mosca), Jozefzoon (PSV), Bodul (Odense), Castillon (New Englan Revolution), Stekelemburg (Monaco),
Note: Per passati dal vivaio non si intende per forza il fatto di aver compiuto la trafila del settore giovanile per molti anni, ma aver almeno militato in una delle squadre del vivaio dell’Ajax o dei blaugrana, per poi essere lanciato in prima squadra
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