È risaputo che una parte importante nel lavoro di un allenatore, vuoi di una formazione del settore giovanile vuoi di una prima squadra, è la trasmissione di stimoli ai propri giocatori. Vi sono però delle partite nelle quali il solo evento è portatore di una carica emotiva impressionante. In questa cerchia rientrano sicuramente le finali, come quella di Supercoppa italiana Primavera, andata in scena quest’oggi tra Inter e Roma allo stadio Giuseppe Meazza.

PRIMO TEMPO – Quando dopo cinque minuti e qualche secondo sei già sul 1-1, ulteriori commenti sembrano superflui. Al 3’ l’Inter passa in vantaggio con Colidio che, a seguito di azione personale di un sempre dinamico Emmers, è bravo a farsi trovare pronto in area di rigore e battere Romagnoli al secondo tentativo, dopo una respinta di quest’ultimo. La Roma però scende in campo con eguale voglia e trova il pareggio poco più di due minuti dopo con un elegante pallonetto di Marcucci, che beffa Pissardo uscito dai pali per anticipare Antonucci. Ritmi altissimi, grande intensità da parte di entrambe le squadre e la sensazione che ogni azione possa essere pericolosa. La Roma, complice il 4-3-1-2 degli avversari, sfrutta molto le fasce, in particolar modo Antonucci. Il 10 giallorosso è molto ispirato, così come in giornate pare essere Odgaard, che in avanti si mostra molto presente, anche se forse pecca  leggermente di cattiveria al momento della conclusione. Sul finire della prima frazione grande occasione per l’Inter, con Brignoli che si vede respingere sulla linea un suo colpo sotto.

SECONDO TEMPO – Era difficile che l’asticella della pericolosità delle azioni create si mantenesse così alta, e difatti nella ripresa, nonostante un comunque discreto ritmo di gioco, trova più spazio l’ordine in campo. Le squadre cercano di andare a folate, ma mancano occasioni degne di nota da una parte e dall’altra. La Roma si affida al solito Antonucci ed alle percussioni dei centrocampisti Sdaigui e Riccardi, l’Inter cerca di utilizzare maggiormente le fasce rispetto alla prima parte di gioco, difatti Colidio gioca maggiormente defilato ed entra in campo, tra gli altri, Rover, per dare maggiore dinamicità. Nell’ultima porzione di secondo tempo cresce proprio Colidio, che partendo da sinistra riesce ad essere molto più incisivo. L’Inter cerca di accelerare, porta più uomini nella metà campo della Roma ed è sicuramente più incisiva. Al 90’ progressione di Rover, che lascia sul posto due giocatori e viene fermato solo da un ottimo intervento di Romagnoli. Al termine dei novanta minuti regolamentari il risultato è ancora 1-1, si va ai supplementari.

PRIMO TEMPO SUPPLEMENTARE – Le squadre sono stanche, in particolar modo la Roma, che accusa fatica nei suoi calciatori più decisivi. L’Inter pare avere qualcosa in più, difatti i nerazzurri alzano il proprio baricentro e cercano di mettere in difficoltà la retroguardia giallorossa. Belkheir non riesce ad essere incisivo nonostante sia il più fresco, e difatti Vecchi incita a più riprese il suo attaccante.

SECONDO TEMPO SUPPLEMENTARE – Importantissima chance in apertura per l’Inter: errore di lettura del capitano Ciavattini, che favorisce Odgaard, con il danese che scheggia la traversa con una forte conclusione. Proprio il danese, stanchissimo e con principio di crampi, lascia poi il posto a Davide Merola. La Roma cerca di tenere il pallone quanto più possibile lontano dalla propria aria di rigore, i giallorossi risultano essere davvero a corto di energie. Al 118’ arriva però quello che non ti aspetti: calci d’angolo battuto dall’Inter, Romagnoli esce in maniera poco sicura, il pallone finisce in zona Colidio che si dimostra un rapace d’area di rigore e trova il tocco vincente. A nulla vale il tentativo disperato della retroguardia giallorossa. Dopo due minuti di recupero, e l’espulsione di Marcucci della Roma, a festeggiare sono i nerazzurri: vittoria al cardiopalma per la squadra di Vecchi.