L’Atalanta è l’ottava società al mondo e la prima in Italia nella produzione giovanile con corsia preferenziale verso la prima squadra. I neroazzurri mandano in giro nel territorio lombardo circa 60 osservatori concentrati prevalentemente sui giovani Under 14 e più di 50 tesserati attivi sul campo.

A rendere chiaro quanto sia importante il lavoro dell’Atalanta con i giovani furono le parole dell’ormai ex Responsabile dell’Area Giovanile neroazzurra, Mino Favini, che alla Gazzetta spiegò il segreto di questo successo: ” Il nostro successo non è vincere i tornei giovanili, ma portare un ragazzo in prima squadra“.

Per un’era Favini ormai terminata, ecco quella nuova, targata Maurizio Costanzi. Quest’ultimo arriva nel 2014, affiancato da Stefano Bonaccorso come Coordinatore delle attività di base. Il bilancio di questi due anni è a dir poco strepitoso: due scudetti e una Supercoppa arrivati dalle squadre Under 17 e Under 15.

La novità che ha portato Costanzi è stata l’Ampliamento dei confini di ricerca giovanile ( soprattutto nell’area Africana), andando a modificare un’impostazione societaria attuata nel 1991 orientata esclusivamente verso i ragazzi del territorio.

Le conferme dell‘influenza atalantina a livello territoriale arrivano dalle parole di Davide Osio, bergamasco e giovane allenatore classe 1985, che ha un’idea ben precisa sul ruolo dell’allenatore: ” Il calciatore è una statua rinchiusa nel grezzo di marmo. Sta all’allenatore scolpire la parte in eccesso per formare l’opera d’arte che c’è in ogni bambino”.

Attualmente Osio allena i pulcini del 2005 della società dilettantistica USD Oriens ( fondata nel 1927), ed è stato finalista nel torneo Valentino Mazzola, sconfitto solo ai rigori: ” Con l’Atalanta c’è un Gentlemen agreement. Loro si allenano fino agli esordienti sul nostro campo e alle volte noi ospitiamo tornei domenicali”.

L’Atalanta organizza anche corsi per gli allenatori, facilitando l’unione di intenti nel lavoro, per favorire uno sviluppo chiaro secondo un progetto unitario. Ogni allenatore, poi, ci mette del suo.

Un’altra interessante iniziativa è quella dei “neonati atalantini”, con la quale dal 13 luglio del 2010 il Presidente Percassi ha il piacere di regalare a tutti i neonati che nascono negli ospedali di Bergamo e Provincia la maglietta dell’Atalanta perchè, secondo lui ” Se si bergamasco non puoi non amare l’Atalanta, la squadra della tua città”. Il calcio italiano deve prendere esempio e ripartire proprio da qui.

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