Andrea Ghislanzoni è nato il 21 dicembre 1993. Il portiere di Lecco nelle ultime stagioni ha collezionato 86 presenze: quattro campionati consecutive in serie D ( 2010 -2013 Olginatese, 2013-2014 Lecco) e l’ultimo campionato in Lega Pro con il Giana Erminio.

Andrea Ghislanzoni 22 anni ed una carriera davanti a sé.

Come riporatato da TuttoLegaPro, il giovane Ghislanzoni ha però annunciato il suo addio al calcio.

Il portiere lombardo ha spiegato così la sua scelta di lasciare: “È stata una decisione presa perché, dopo questi pochi anni che ho vissuto nel mondo del calcio, sono stato sostanzialmente tagliato fuori da regole che penalizzano in maniera incredibile alcuni tipi di giocatori, e soprattutto i portieri. Ho fatto 90 partite in Serie D e mezza stagione in Lega Pro. Dopo un’esperienza del genere mi sono trovato senza offerte concrete. Sono stato contattato da alcune squadre ma, anche data la situazione, le società puntano ad un altro tipo di giocatore. Si fanno prestare giovani dalla Serie A o dalla Serie B, e vieni sopravanzato da ragazzi senza nessuna esperienza, perché sono a costo zero. Questo provoca rammarico e delusione”.

Nelle ultime stagioni la Lega ha imposto alle società l’obbligo di dover schierare in campo quattro fuoriquota.

Le regole per i giocatori under hanno una doppia sfaccettatura

I pro sono sicuramente la valorizzazione dei giovani, che altrimenti sarebbero relegati in panchina senza nessuna possibilità di dimostrare il loro valore, per le società l’incentivo economico commisurato al numero e ai minuti collezionati a fine stagione.

I contro arrivano per i calciatori che da “under” diventano “senior” da una stagione all’altra. Le società preferiscono schierare i fuoriquota sopratutto in difesa, ogni anno una scommessa che si può rivelare perdente.

Andrea Ghislanzoni alla domanda sui fuoriquota risponde così: “In molte società inoltre c’è una brutta pratica: si tende a privilegiare il giocatore che ha dietro uno ‘sponsor’, che porta un contributo economico. Se devo portare dei soldi per poter giocare a calcio, svilisco me come persona e anche la figura del calciatore”- concetto espresso anche sui socialmedia con un post su Facebook, l’intervista prosegue“Con le regole degli under, le società, pur di ottenere contributi e riconoscimenti di vario tipo, cercano quei tipi di giocatori che ho già citato. E soprattutto nel ruolo del portiere, che in Serie D è praticamente riservato agli under, e in Lega Pro o hai grande esperienza e giochi titolare, oppure fai il secondo portiere ma devi essere un classe ’96, ’97”.

Il passaggio da piazze nazionali Serie D e Lega Pro a campi regionali di Eccellenza e Promozione è breve.

La maturità ed il cinismo di un ragazzi che ama il calcio si riscontra in questa lunga intervista,  Andrea prosegue:”Ti illudi per tre o quattro anni, pensi di poter sfondare e poi ti ritrovi a giocare in Promozione o Eccellenza. Chi illude non fa capire a questi ragazzi che magari non sono all’altezza di una carriera a grandi livelli e quindi, invece di vedere il calcio come un hobby, si concentrano solo su questo, tralasciando magari l’istruzione o la possibilità di cercare un lavoro che dia una certa sicurezza”.

Il futuro di Ghislanzoni ?:”Ora come ora cerco di non pensare più al calcio. È stato difficile, ma preferisco pensare a qualcosa di concreto per il mio futuro. Se poi qualche squadra della zona, di Eccellenza o Promozione, mi chiederà una mano, non escludo la possibilità di mettermi in discussione. Ma non sarà senza dubbio un impegno primario, non penso di ritornare più nel calcio professionistico. Al momento un giovane per vivere di calcio, per quella che è la mia esperienza, ha un’unica possibilità: venire fuori da un settore giovanile di Serie A o B. Con una società alle spalle, che ti fa crescere in prestito e ti coltiva. Sono pochi, pochissimi, i giocatori che riescono a sfondare salendo di categoria in categoria”.