L’Italia mostra carattere e orgoglio da grande squadra

Grande prova di carattere e tenacia per l’Under 17 di mister Nunziata, che ripresa al 91′ dal Messico mette la palla al centro e va a prendersi la qualificazione agli Ottavi di Finale del Mondiale di categoria. A decidere la sfida il terzino (che in Nazionale gioca mezzala) dell’Hellas Verona Destiny Udogie: visto il nome verrebbe da dire che non poteva esserci interprete migliore a vidimare il passaggio al turno a eliminazione diretta per gli azzurri. Ne sarà felice il Commissario Tecnico, che in passato ha dimostrato talmente tanta fiducia nel ragazzo da convocarlo per l’Europeo U19 assieme ai classe 2000, risultando così ben due anni sotto età. Sotto età anche l’altro marcatore di stasera, Willy Gnonto. Con questa marcatura l’attaccante nato nel 2003 nativo di Verbania ha così raggiunto il senegalese Sarr e il nigeriano Said in testa alla classifica cannonieri del torneo. Non proprio una soddisfazione da poco per chi, se Esposito fosse stato convocabile, forse questo Mondiale non l’avrebbe nemmeno disputato…

FORMAZIONI

Il tecnico napoletano conferma l’undici che ha battuto le Isole Salomone (LEGGI QUA) lunedì, mentre il ct messicano Ruiz esclude a sorpresa il chiacchierato Efrain Álvarez, fantasista dei Galaxy. Uno che in passato già ricevuto elogi dal compagno di squadra Ibrahimovic, il cui futuro ora pare essere in bilico. Al posto del gioiellino in possesso di doppio passaporto- essendo dotato anche di cittadinanza statunitense- in campo il vivace El-Mesmari.

LA GARA

Parte meglio l’Italia, difficile da gestire per gli avversari nel momento in cui Tongya si incunea tra le linee della difesa del Tricolor. Al 3′ è proprio il fantasista di origine camerunense a calciare pericolosamente da posizione favorevole, ma Alvarez dice no. Gli azzurri sembrano averne di più e creano un paio di altre importanti chance, soprattutto grazie ad un rasoterra di Cudrig al 22′. Il Messico, che ha pareggiato all’esordio, si sente ferito nell’orgoglio e inizia ad aumentare i giri del motore, sfruttando soprattutto le folate di El-Mesmari sulla corsia di sinistra.

Dopo trentaquattro giri di lancette arriva la prima possibile svolta del match: Haro è richiamato al Var per punire lo scomposto intervento con il braccio da parte di Ruggeri nei propri sedici metri. Il rigore è netto, ma Molla è bravissimo a respingere il non eccezionale tiro di Luna. Svanito lo spavento Panada e compagni tornano a pungere dalla parti di Garcia, prima proprio con il capitano (staffilata a lato) e poi con Cudrig. La girata dell’attaccante di Cividale del Friuli è bellissima, ma si spegne a lato di poco. Tra le fila delle due squadre, nel frattempo, inizia a sentirsi un po’ di nervosismo dopo l’episodio del rigore, che pure era assolutamente sacrosanto.

Nell’intervallo Ruiz ci ripensa e dà subito spazio ad Álvarez, buttato nella mischia sin dal principio della ripresa. La gara sembra perdere di spettacolarità, con ritmi più bassi e pochi spunti veramente degni di nota. Il primo squillo è del Messico, ma Munoz indirizza male nonostante fosse potenzialmente a tu per tu con Molla. L’Italia si affida alla clamorosa facilità di tiro del sottoleva Willy Gnonto, la cui conclusione viene deviata sull’esterno della rete dando l’illusione del gol. Nunziata non si preoccupa più di tanto in panchina, anche se gli azzurri palesano qualche difficoltà e preoccupazione di troppo sugli sviluppi dei calci piazzati a sfavore, nonostante i parecchi centimetri in più in dote rispetto ai centro-americani.

A 15′ dal novantesimo, però, passa l’Italia: pazzesca la percussione dello stesso Gnonto in ripartenza, che dopo una ventina di metri palla al piede prende la mira e, complice anche una deviazione decisiva, batte Garcia sul suo palo. Sembra il preludio ad un finale di gestione e tranquillità, anche perchè i messicani paiono aver sprecato tutte le cartucce. Così non è, forse anche per via del fatto che i nostri ragazzi si abbassano troppo dopo le sostituzioni dei due attaccanti. La chance del pari arriverebbe già all’89’, quando Luna da due metri calcia debolmente tra le mani di Molla: un gol più facile da sbagliare che da segnare. Poco male per lui, visto che due minuti dopo è proprio la stellina Álvarez a segnare. Bella la giocata del ragazzo nato a Los Angeles, abile a sfruttare un rimpallo con un Tongya troppo passivo per battere Molla sul palo lontano. Sembra finita, ma non è così. Il cuore dell’Italia calcistica è sempre grandissimo, e lo sa bene anche Destiny Udogie, nato da genitori di origini nigeriane ma ormai veronese doc. Il jolly e pupillo di Nunziata sfrutta al meglio un assist del subentrato Oristanio e trafigge- seppur grazie ad un tiro non pulitissimo- il portiere avversario. Manca pochissimo al triplice fischio finale, giusto il tempo di vedere il non eccelso arbitro peruviano cacciare dal campo Rafael Martinez per aver colpito Boscolo Chio in testa con una pallonata. Peccato per lui che la volontarietà dell’azione fosse tutta da dimostrare, essendo il gioco ancora “in moto” in quel momento.

Il 2-1 finale, ad ogni modo, porta l’Italia agli Ottavi matematicamente. Un successo nel complesso meritato, anche se la superiorità netta sugli avversari si è vista solo nella primissima parte della gara. Ora, dopo i necessari festeggiamenti di rito, la testa andrà al Paraguay. Sfida in programma nella notte tra domenica e lunedì a mezzanotte, sempre a Gama.

TABELLINO

MESSICO-ITALIA 1-2

MESSICO (4-4-2) : Eduardo García; Emilio Lara, Victor Guzmán, Jesús Gómez (C), Rafael Martínez; Edgar Martínez, Joel Gómez, Ávila (46′ Efrain Álvarez), El-mesmari; Santiago Muñoz (71′ Bryan Gonzalez), Luna.
A disp.: Arturo Delgado, Gustavo Martínez, Bryan Gonzalez, José Ruiz, Gabriel Martínez, Flores, Puente, Magaña.
All.: Marco Ruiz.
ITALIA (4-3-1-2) : Molla; Lamanna, Dalle Mura, Pirola, Ruggeri; Brentan (88’Giovane), Panada (C), Udogie; Tongya; Cudrig (71′ Oristanio), Gnonto (83′ Boscolo Chio).
A disp.: Gasparini, Rinaldi, Barbieri, Riccio, Moretti, Capone, Arlotti.
All.: Nunziata.

Arbitro: Diego Mirko Haro Sueldo (Perù).