Dopo aver vinto il primo match sabato scorso (2-0), al ‘Tre Fontane’ di Roma finisce 0-0 la seconda amichevole dell’Italia Under 18 contro i pari età della Serbia. I ragazzi di Nunziata giocano un buon calcio e sono praticamente padroni del campo nell’arco di tutta la gara, ma una migliore organizzazione di gioco da parte dei serbi e il portiere Katic, protagonista di almeno quattro interventi risolutivi, vanificano le molte occasioni per cogliere il vantaggio che la squadra italiana non riesce a concretizzare.

Italia Under 18: cronaca match contro la Serbia

E’ il solito Sebastiano Esposito al 4’ a creare la prima opportunità cogliendo l’incrocio dei pali, sfoderando la sua usuale abilità nei calci da fermo, abilità che ripropone al 23’, ma il suo tiro sfiora la traversa. L’Italia controlla la partita, mantenendo le giuste distanze tra i reparti e grazie alle superiori doti di palleggio. Al 40’ Esposito lancia la punta del Monaco Cudrig, che supera il portiere, ma la palla indirizzata verso la rete viene calciata via da un difensore serbo. Gli Azzurrini si ripetono 4’ dopo con Brentan che, servito di testa da Delle Mura, spara a botta sicura dall’area piccola, ma si oppone d’istinto il portiere serbo Katic.

Si va al riposo in parità e nella ripresa si fanno pericolosi i serbi, che nelle ripartenze sfruttano le doti tecniche e la velocità di Simic: al 58’, poco fuori l’area azzurra, l’attaccante serbo calcia forte, ma il suo sinistro si stampa sulla traversa. Gli Azzurrini reagiscono prontamente, e appena 1’ dopo si procurano un’altra occasione, grazie ad uno scambio tra Esposito e Tongya, ma il tiro a mezz’aria di quest’ultimo viene respinto da Katic.

Nunziata effettua molti cambi e tra questi c’è quello di Gaetano Oristanio al posto di Nicolò Cudrig. E’ la punta interista a portare nuova energia all’attacco Azzurro e in due occasioni: la prima al 63’, ma il suo tiro viene calciato via dalla difesa serba a pochi centimetri dalla linea di porta; la seconda 1’ dopo con una sua percussione in area che lo porta al tiro ravvicinato, ma il solito Kalic si produce in un’altra prodigiosa parata.