“Bisogna avere il coraggio di far giocare i giovani”: l’appello di Roberto Mancini ieri in conferenza stampa non riguarda, almeno per ora, Marco Benassi e Nicolò Barella. Entrambi titolari e in gol nell’ultimo turno di campionato, hanno portato alla vittoria Fiorentina e Cagliari per poi festeggiare il loro momento d’oro rispondendo alla convocazione in Nazionale. Se per Barella si tratta della seconda chiamata in maglia azzurra, Benassi è tornato a varcare il cancello di Coverciano quasi due anni dopo l’ultima volta: a 24 anni sta già vivendo una seconda giovinezza.

Non stupisce che arrivi anche da loro la richiesta di puntare forte sui giovani: “Ci vuole il coraggio di buttarli dentro – le parole di Benassi – io devo ringraziare Stramaccioni che mi ha lanciato in Serie A nell’Inter a 18 anni”. “Quest’estate ho seguito le partite dell’Under 19 all’Europeo – gli fa eco Barella – e ho visto tanti buoni giocatori. Ci sono ragazzi di qualità, già pronti a fare il salto. Noi giovani dobbiamo cercare di migliorare, alzare il livello”.

Attuale capocannoniere della Serie A con 3 reti in due partite, Benassi sta confermando la sua abilità negli inserimenti e sembra esprimersi al meglio nella posizione di mezzala: “Sicuramente è il momento migliore da quando sono in Serie A – conferma il centrocampista della Fiorentina – ho iniziato la stagione mentalmente più libero e sereno, conoscevo già le indicazioni del mister e ne ho tratto beneficio. Con le mie caratteristiche cercherò di segnare il più possibile, ma la cosa importante resta la prestazione”. L’ottimo avvio di campionato della Fiorentina è santificato dalla convocazione di Biraghi, Chiesa e Benassi: “Fa piacere essere qui in tre e credo che portare più giocatori possibili in Nazionale fosse uno degli obiettivi della società. Quando non sono stato convocato in Azzurro ho sempre detto che avrei dovuto fare qualcosa di più. Ora evidentemente l’ho fatto e sono felice di indossare questa maglia, sono venuto qui per dare il massimo e per cercare di dare il mio contributo”.

La nuova stagione si aprirà venerdì a Bologna e all’esordio nella Nations League l’Italia dovrà vedersela con un’avversaria ricca di talento, che vuole riscattare un Mondiale tutt’altro che esaltante: “La Polonia ha un centrocampo forte – avverte Benassi – ma anche in attacco ha giocatori molto esperti come Milik e Lewandowski. Sono completi, dovremo essere bravi a sfruttare le nostre caratteristiche”.

Già da tempo indicato come una delle più belle speranze del calcio italiano, Nicolò Barella sa di dover dimostrare in questa stagione di aver raggiunto una piena maturità. Entrare in pianta stabile nel giro della Nazionale e limitare quell’irruenza che lo ha portato ad essere uno dei giocatori con più ammonizioni della Serie A sono due step fondamentali per raggiungere la definitiva consacrazione: “Sono fatto così – ammette il centrocampista rossoblù – entro in campo e do tutto, se c’è da mettere la gamba non la tiro indietro. Ho iniziato il campionato con due cartellini gialli in tre partite, so che devo migliorare sotto questo aspetto”.

Corteggiato da diversi club, ha scelto di restare a Cagliari in accordo con la società per continuare il suo percorso di crescita in Sardegna: “Non sono un leader del Cagliari – spiega – ma un ragazzo che è riuscito ad emergere. Cerco sempre di dare una mano ai compagni in una squadra di buoni giocatori”. Pochi dubbi su quale sia la posizione preferita in campo: “Mi sento una mezzala, in alcune occasioni mi sono adattato per aiutare la squadra da trequartista e mediano”. E la Polonia? “È forte in ogni reparto, dovremo essere bravi e attenti nell’affrontarli”.