Aimo Diana inizia ad allenare molto giovane nelle giovanili della Feralpi Salò e nel novembre 2015 all’età di 37 anni viene chiamato a risollevare le sorti della prima squadra subentrando all’esonerato Michele Serena. L’esordio da mister nel calcio professionistico è scoppiettante: 1-5 rifilato all’Albinoleffe e quattro vittorie consecutive preludio a una discreta stagione che porterà la formazione lombarda all’ottavo posto finale.

Non viene tuttavia confermato per la stagione successiva e sceglie di scendere di categoria accettando la sfida del Pavia in serie D scelta che si rivela traumatica per via del fallimento della società. Dovrà aspettare così il febbraio 2017 per trovare una nuova panchina in serie C: si accasa al Melfi formazione lucana reduce da dieci sconfitte consecutive data per sicura retrocessa nel dilettantismo. La “cura Diana” funziona e i gialloverdi compiono un’insperata rimonta arrivando a giocarsi la permanenza in categoria nello spareggio contro l’Akragas: due pareggi condannano il Melfi alla retrocessione.

Nelle successive due stagioni non trova ancora la possibilità di allenare la propria squadra dall’inizio della stagione: nel campionato 2017/2018 si accasa a dicembre alla Sicula Leonzio sostituendo Pino Rigoli e portando i bianconeri siciliani al decimo posto finale valido per il primo turno di play-off perso però a Cosenza. Nella stagione successiva l’approdo a Renate a novembre, sostituendo Gioacchino Adamo, con i lombardi all’ultimo posto in classifica: la salvezza arriva all’ultima giornata con un pareggi strappato in casa di una diretta concorrente come il Rimini.

Finalmente all’alba di questa stagione ha la possibilità di guidare la formazione neroazzurra dall’inizio e i risultati sono sorprendenti: all’interruzione del campionato il Renate si trova infatti al terzo posto in classifica con 43 punti, la seconda miglior difesa e il quinto miglior attacco del torneo.

Le idee di gioco dell’allenatore bresciano rispondono a principi moderni in cui la funzione ricoperta in campo da ogni singolo giocatore prescinde dal ruolo assegnatogli. Intercambialità dei ruoli, smarcamenti in zona luce, riconoscimento e quindi attacco dello spazio libero, pressing offensivo in parità numerica e linea difensiva che si spezza per uscire con aggressività sull’avversario sono i temi che analizzeremo nel dettaglio nel nostro video su Aimo Diana.

IL GIOVANE FEDELISSIMO DEL MISTER: ARMAND RADA

Armand Rada centrocampista albanese classe ’99 è un prodotto delle giovanili dell’Inter. Il giorno del suo diciassettesimo compleanno il talento albanese ha già alle spalle mezza stagione in serie D con l’Olginatese, un’esperienza importante che si concluderà con 23 presenze e una media di poco più di 64 minuti giocati a partita. La stagione 2017/2018 è quella della consacrazione a livello giovanile con la vittoria con la maglia dell’Inter di Scudetto, Supercoppa italiana e Torneo di Viareggio preludio all’esordio tra i professionisti che avverrà nella stagione successiva con la maglia anch’essa neroazzurra del Renate. Prima stagione in C conclusa con 19 presenze mentre nell’attuale campionato il suo apporto alla squadra diventa fondamentale con già 29 presenze e una media di quasi 66 minuti per match prima dell’interruzione forzata.

Rada è un centrocampista mancino, schierato prevalentemente mezzala destra, con caratteristiche più da costruttore di gioco che da giocatore incisivo in fase di finalizzazione. È un giocatore intelligente, tatticamente molto preparato, per questo sovente viene schierato anche mediano, che sa posizionarsi in campo in modo da essere sempre utile alla squadra sia in fase di possesso che in fase di non possesso: il classico giocatore non appariscente di cui ti rendi conto di quanto sia importante proprio quando non è in campo. Atleticamente molto resistente svolge un ruolo alquanto dispendioso nel centrocampo di Diana: la mezzala deve coprire tanto campo sia in verticale, alzandosi in pressing sul terzino avversario, sia in ampiezza coprendo la zona sulla fascia quando i quinti si abbassano in linea con i difensori. Anche in fase di possesso è in perenne movimento cercando sempre lo smarcamento per fornire un appoggio semplice al compagno che è in possesso di palla.

JACOPO ZOGNO

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