di giovanibianconeri.it
E’ stata una dura estate quella passata da Andrea Melani, difensore classe 1998 di proprietà della Juventus. Dopo la stagione passata nella Primavera del Carpi in prestito dai bianconeri, era arrivato per lui il momento del salto in una prima squadra. Il club bianconero si era accordato con la Massese per un anno di prestito da giocare in Serie D, ma alle visite mediche una brutta sorpresa: diagnosticato un grave disturbo al cuore e stop all’attività agonistica. Il ragazzo ha oggi ufficialmente annunciato sui suoi social il suo addio al calcio giocato, con un problema che non lo mette però in pericolo di vita. Noi l’abbiamo sentito per farci raccontare come ha vissuto gli ultimi mesi e cosa si aspetta dal futuro. Leggete cosa ci ha raccontato in questa intervista…
INTERVISTA
Ciao Andrea, ricominciamo da quel brutto giorno: chi ti ha detto del problema al cuore e cosa hai pensato?
«Era la classica visita medica che si fa in estate per poter ricominciare la stagione sportiva, e il dottore mi ha riscontrato questo problema dall’elettrocardiogramma. Sintomi con questa patologia non ne hai, quindi non ne ho mai avuti. In quel momento in realtà non pensavo fosse un problema così serio, quindi ero tranquillo. Col passare del tempo però cominciavo a preoccuparmi».
Qual è stata la diagnosi e come sono state le settimane successive? Chi ti è stato più vicino?
«La diagnosi è il Blocco di Branca Sinistra. Nelle settimane successive al problema la Juventus si è presa cura di me iniziando a sottpormi alle varie visite specialistiche. L’holter per seguire i battiti durante il giorno, risonanza magnetica e infine l’elettrofiseologico. In tanti mi sono stati vicini in questi mesi, soprattutto la mia famiglia».
Cosa vuoi fare ora da grande? Intendi rimanere nel mondo del calcio e in quali vesti?
«Sicuramente proverò a rimanere nel mondo del calcio, chissà magari come allenatore o osservatore, non so ancora bene. Non sarà facile ma ci proverò».
La Juventus, con cui eri ancora legato da un contratto da professionista, si è fatta sentire negli ultimi giorni?
«Sì, mi hanno fatto sapere che mi avrebbero aiutato nel trovare qualcosa da fare. Mi sento molto fortunato nell’essere in una società seria come la Juventus, perché non tutte le squadre si sarebbero comportate così».
Il tuo ricordo più bello legato al calcio?
«Ce ne sono tanti, da quando mi ha cercato il Prato, che già per me era un sogno, e poi addirittura la Juventus… Se ne devo scegliere uno però, l’allenamento in prima squadra con i vari Pirlo, Pogba, Buffon: un’emozione incredibile».
Sei arrivato alla Juve nel 2012 e ci hai giocato per 3 anni: cosa ti ha lasciato l’esperienza bianconera?
«Oltre ai bellissimi ricordi, mi ha formato tantissimo, sia dal punto vista calcistico, ma soprattutto come ragazzo».
Non sono presenti commenti.