Per chiudere il cerchio sulla Nike Premier Cup 2016 vinta dall’Inter in finale contro la Roma, ai microfoni di Football Scouting è intervenuto l’operatore di mercato della People in Sport unico referente in Italia Davor Milito che ha seguito da vicino la Nike Premier Cup.

Salve signor Milito, allora partiamo subito per dare un giudizio a questa Nike Premier Cup 2016. Ha rispettato le sue aspettative ? 
“E’ stata una bella manifestazione, seppur frenetica e stancante anche per tutti noi addetti ai lavori. A livello di squadre, mi sento di dire che rappresentano comunque i più alti livelli nella loro categoria del calcio italiano, seppur ci sia ancora molto da lavorare, così come in tutto il settore giovanile nazionale. Penso che qualora fosse pianificato per il futuro un lavoro mirato sia sui diversi collettivi che sui singoli giocatori, ci sono buone prospettive per il futuro. Partendo dalla formazione del calciatore/persona sin dai primi approcci col pallone, si può certamente dare un futuro ad un movimento calcistico nazionale ad ora in totale crisi. Una cosa questi ragazzi devono e dovranno per sempre avere: la FAME di arrivare ad alti livelli ma utilizzando sempre la testa, non trascurando mai gli studi. Essendo un Agente più di stampo scandinavo che latino, sia per me che per la Compagnia che rappresento l’aspetto psicologico del calciatore è vitale per svolgere entrambi il nostro lavoro al meglio”
L’Inter durante il torneo ha dimostrato di essere la squadra più forte, quale altre squadre dalla partite che ha osservato gli ha trasmesso delle buone impressioni ? 
“Empoli e Roma su tutte. Le ritengo ottime squadre sia a livello di singoli che di collettivo, sebbene  si possa comunque notare che siano due formazioni con filosofie calcistiche completamente diverse: i toscani puntano quasi tutto sul gioco di squadra imbevuto del talento di qualche suo elemento, mentre i giallorossi si basano maggiormente sulle individualità (soprattutto in fase offensiva), che a volte però risultano fine a se stesse. Una formazione che mi ha incuriosito è stata il Cesena. L’estate scorsa ho seguito in un torneo la formazione dei ’99, e devo dire che comparando loro agli U15, sono ben delineate determinate caratteristiche: grandissima attenzione alla fase difensiva, compattezza in fase di non-possesso, identico schema tattico e priorità assoluta sul gioco di squadra senza puntare sulle individualità”
Iniziamo a parlare di singoli. Uno dei migliori della Nike Premier Cup 2016 è stato il bomber Vergani. Devastante in questa categoria, quali sono i pregi di questo ragazzo ?
“Veramente un gran bell’attaccante, un po’ in antitesi con il concetto del centravanti moderno. Edoardo gioca viso alla porta. Poco gli importa di rientrare verso il centrocampo, portare fuori i centrali per far inserire le mezzali, ecc. Grande progressione, abbastanza rapido sul breve nonostante l’ottima fisicità, buona visione di gioco, ottimi tempi di smarcamento, fiuto del goal e ripeto……punta e vede la porta. La doppietta in finale ne è stata un’ulteriore conferma”
Nei campioni dell’Inter c’è qualche altro elemento interessante secondo lei ?
“Con tutta sincerità non ho visto giocatori di assoluto livello se non Vergani. Grande forza fisica ed aerobica soprattutto a centrocampo ed in attacco, ma non molto più di questo”
Nell’Atalanta si è confermato ad alti livelli il numero 10 Cortinovis ha avuto modo di osservarlo ? 
“Certo, ed a disputato un bel torneo contraddistinto da una buona continuità di rendimento, ma sono altri i giocatori che mi hanno maggiormente colpito”
Oltre ai giocatori che ho citato, a lei chi gli è piaciuto personalmente ? 
“Angelo, permettimi di dilungarmi un po’ a riguardo. Il secondo (ed ultimo) attaccante che gioca viso alla porta, sebbene fisicamente molto diverso da Vergani dell’Inter, è Bertolini dell’Empoli. Grande fiuto del goal, tempi di inserimento e smarcamento ottimi. Anche i compagni di squadra Mosca eBelardinelli (entrambi centrocampisti) mi hanno colpito molto, il primo per mobilità in campo, dinamismo e visione di gioco mentre il secondo per l’intelligenza ed il senso della posizione (può giocare anche da difensore centrale vista la sua eccellente fisicità), senza dimenticare che solo pochi mesi fa giocava nei Regionali di una squadra vicino Macerata. Della Roma la mezzala Riccardi si è particolarmente distinto per tempi di gioco ottimi in impostazione, capacità di calcio, senso della posizione, doti aerobiche notevoli e buon temperamento in campo. Ha attirato la mia attenzione anche il difensore centrale mancino Laurenzi. Sebbene abbia commesso qualche imprecisione soprattutto in semifinale ed in finale (il concetto di prestazione è diverso da quello di prospettiva), lo reputo un difensore dai grandi margini di miglioramento. Ha una personalità molto spiccata in campo e sa guidare bene la difesa, inoltre parlando anche con addetti ai lavori giallorossi, è stata poi confermata la mia impressione iniziale che è il leader della squadra. Molto abile in impostazione col suo mancino molto educato, deve però migliorare a livello aerobico e nell’1vs1. E’ molto longelineo e non di una fisicita ‘alla Barzagli’, ma a mio avviso saprà imporre la sua intelligenza calcistica in fase di anticipo invece che cercare il contatto fisico, soprattutto se vuole giocare in una difesa a 4. Dopo Bonucci, ho visto un altro potenziale ‘libero’ di impostazione dalle ottime qualità. Non posso non parlare, per concludere, dei due giovani del Torino Righetti e Sandri. Il primo anche lui è un difensore centrale mancino, ma che gioca come centrale-sinistro in una difesa a 3, con una buona gamba, dalla corsa morbida e dalle ampie falcate. Per questa sua peculiarità, a mio avviso potrà in futuro anche aprire la mente anche al ruolo di terzino sinistro in una difesa a 4, dato che è anche dotato di un buon piede: bravo anche a marcare ed efficace nell’1vs1, potrà diventare un buon terzino-marcatore. Il secondo è una mezzala dalle doti fisiche eccezionali, che ha le potenzialità del box to box. A riguardo deve migliorare, però, in fase offensiva, smaliziarsi e non cercare sempre e per forza l’assist dato che le potenzialità le ha per poter svolgere questo ruolo. In campo ha un grande carisma verso compagni, avversari ed arbitro. Direi che ha una ‘garra’ degna di rispetto ma che a volte va incanalata e focalizzata sul gioco, sia individuale che collettivo. Ho avuto anche modo di parlare direttamente sia con Sandri che con Riccardi, e posso dire che sono entrambi dei bravissimi ragazzi, e questo non può che giocare a loro favore in futuro”
Ultima domanda quale sono le sue mansioni all’interno della People in Sport nello specifico ?
“Sono il loro referente per l’Italia e responsabile del mercato italiano verso la Norvegia e la Svezia. Queste mansioni che mi sono state affidate, mi rendono orgoglioso del lavoro che ho svolto prima di diventare loro partner, in quando la People in Sport è in Scandinavia nell’élite del settore ormai da 13 anni, e l’avermi scelto per svolgere questo tipo di lavoro è un grande onore. Ormai conosco i responsabili in Danimarca da 3 anni, e la loro professionalità e serietà mi hanno affascinato e coinvolto sin dall’inizio. Il ‘rovescio della medaglia’, è che hanno standard lavorativi ed operativi molto alti, ma per me questo non può che fungere da stimolo per migliorare e perfezionarmi”
Grazie Signor Milito per la sua disponibilità
“Grazie a te Angelo, e spero di non aver annoiato, bensì coinvolto, i lettori di Football Scouting…..