L’intervista integrale a Fabio Perfetti realizzata da Football Next Generation

Salve, lei è il fondatore di una delle pagine dedicate al calcio sudamericano più importanti e note in Italia e non solo. Come è nata questa passione e perché poi ha deciso di creare Dribbling – Il Fútbol Sudamericano?

“È nata quando ero ragazzino, nel 2009, guardando per caso il Brasileirão su Sportitalia, rete in cui ora sono opinionista. Mi innamorai del Flamengo in cui all’epoca giocava Adriano l’Imperatore e che vinse il titolo. Questa passione sfociò 7 anni più tardi nella nascosta di Dribbling – Il Fútbol Sudamericano che in poco tempo è diventata la principale community italiana sul calcio sudamericano. L’idea era ed è quella di creare un luogo dedicato a chi, come me, ama il calcio sudamericano e ama passare le notti a guardare la Copa Libertadores”

In Europa molti club e addetti ai lavori pescano in Sudamerica. Le chiedo il motivo di questa meticolosa ricerca in questa zona del mondo e che cosa poi, secondo lei, distingue un giocatore europeo da quello sudamericano?

“Il motivo secondo me è molto semplice. I migliori giocatori della storia sono nati quasi tutti in Sudamerica: Pelé, Messi, Maradona, Di Stefano, Ronaldo il Fenomeno.
In Sudamerica il talento tecnico e l’estro non mancano mai. Poi è chiaro che non tutti si adattano al calcio europeo che è più fisico e tattico però a livello di talento il Sudamerica raramente delude.Credo che in Brasile ad esempio ci sia una visione più individuale del calcio, si vedono molti più 1vs1 di quanto se ne vedano in Italia è questo è un problema. Spesso quando faccio scouting nei settori giovanili vedo partite in cui nessuno dribbla ed è un male per il nostro calcio”

Lei ha spesso anticipato nomi di calciatori sudamericani sconosciuti che poi sono diventati grandi. Qual è la “scoperta” che la rende orgoglioso e per quale motivo?

“All’interno de “Il Fútbol Sudamericano ci divertiamo a fare questo giochino di cui mi occupo personalmente, ovvero i #SegnateviQuestoNome. Finora direi che è andata bene perché abbiamo segnalato giocatori come Gabriel Jesus, Vinícius Jr., Rodrygo Goes, Arthur, Lautaro Martinez e Paquetà per dirne alcuni. Quello di cui vado più orgoglioso è Lautaro Martinez perchè erano tutti convinti che fosse il nuovo Gabigol senza nemmeno conoscerlo. Io avrei messo la mano sul fuoco per questo ragazzo che seguivo dai tempi del suo debutto con il Racing. Ora è una delle punte più ambite al mondo”

Restiamo nella tematica dello scouting. Quale giocatore del Sudamerica è pronto a fare il grande salto in un top club europeo e le chiedo anche un nome di un giovane di prospettiva che secondo lei potrà fare grandi cose.

“Lo United ha messo le mani sul giovane Pellistri, talento uruguaiano molto interessante. Punto su di lui”

Si parla molto bene di Igor Gomes, talento del Sao Paulo. Pensa che il brasiliano è già pronto per vestire la maglia di un club europeo di livello?

“Che dire, un gioiellino. Ha qualità fisiche e tecniche, non è facile vedere un ragazzo con quella fisicità avere anche una tecnica così importante. Se impara a giocare a 1/2 tocchi penso possa diventare un mediano di livello internazionale”

Chiudiamo questa piacevole l’intervista con la nazionale argentina. Secondo lei perché l’Albiceleste non riesce ad essere competitiva come un tempo? E le chiedo come mai palesa delle difficoltà a sfornare portieri e difensori di grande livello come in passato?

“Secondo me l’Argentina non è scarsa come continuiamo a raccontare da tempo.Se guardo il reparto difensivo dell’Argentina trovo giocatori come Musso dell’Udinese e Armani in porta, che con il River ha vinto quasi tutto. In difesa vedo giocatori come Pezzella che è uno dei migliori centrali della Serie A, Otamendi che non sarà un fenomeno ma ha giocato a lungo nel City vincendo tanto, Tagliafico che ha vinto una Sudamericana con l’Independiente ed è leader con l’Ajax. Certo, non è la nazionale più forte del mondo ma non è nemmeno composta dagli ultimi arrivati. Credo che l’Argentina tornerà a vincere quando il Cholo Simeone si siederà sulla panchina albiceleste. Serve dare compattezza a questa squadra e chi meglio di lui può farlo”