Un altro figlio del Sant’Agata è pronto a spiccare il volo. Marco Condemi, centrocampista classe ’95, dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile amaranto, nelle ultime giornate di campionato ha trovato la gioia dell’esordio nel campionato di serie B.

La Fiorentina da qualche settimana, ha messo gli occhi su di lui, ma Condemi  con l’umiltà che lo contraddistingue, preferisce pensare al presente che si chiama Reggina. Il TCV ha avuto il piacere di intervistarlo in esclusiva.
Marco, sei arrivato alla Reggina che eri giovanissimo. Quanto è stata importante l’ambiente del Sant’Agata?
Credo che l’ambiente del Sant’Agata mi è servita tanto, sia livello calcistico ma soprattutto a livello umano, perché secondo me quando sei ancora un ragazzino devi imparare prima a diventare uomo e poi un giocatore.
Quale allenatore ti ha aiutato di più nella tua crescita personale?
Un po’ tutti, ho avuto mister con grandi capacità che mi hanno aiutato tanto, come Dino Posillipo, Carlo Cicchetti che sono coloro che mi hanno dato tanta fiducia. Il più importante però è stato mio nonno, Mimmo Mercuri, che è stato il mio primo allenatore e mi ha dato tanto sia nel calcio che nella vita quotidiana. Se arriverò a giocare ad alti livelli dovrò tutto a lui.
Come valuti la stagione appena conclusa con la Reggina Primavera? 
E’ stata una stagione strana, nel girone d’andata abbiamo fatto male raccogliendo solamente 7 punti per poi andare a chiudere il campionato con 32 punto frutto di un girone di ritorno da squadra prima in classifica. Si poteva fare di più e potevamo toglierci delle belle soddisfazioni, ma anche con un girone di ritorno al top della forma non c’è l’abbiamo fatta.
Nel finale di stagione hai esordito in Serie B, un bel traguardo nonostante la giovane età..
Esordire in B, con la squadra in cui hai giocato per 10 anni nonostante la retrocessione, è pur sempre un sogno che si avvera. Per me è stata una grande esperienza che mi potrà aiutare in futuro.
Che tipo di giocatore sei? In particolare a chi ti ispiri ?
Mi reputo un giocatore dai piedi buoni, con tanta fantasia e voglia di far bene e migliorare giorno per giorno. Mi ispiro a Iniesta che con la sua fantasia e le sue giocate può essere pericolo in qualsiasi zona del campo, diciamo che cerco di prendere spunto da lui.
Secondo te quali sono stati i motivi che hanno portato alla retrocessione in Lega Pro?
Di solito i motivi sono quelli di non aver dato tutto per salvarci o che non eravamo all’altezza. Secondo me non è cosi, perché avevamo una squadra forte che non si è saputa esprimere al meglio. Siamo partiti male e di conseguenza, a metà campionato eravamo già sotto. Abbiamo dato tutto per risalire dopo le vittorie di Bari e in casa con Lanciano due squadre forti a mio parere, ma dopo Novara, partita in cui siamo stai penalizzati dall’arbitraggio, ci è caduto il mondo addosso. Alla fine il campionato l’abbiamo perso in casa, se non vinci in casa è difficile fare punti in trasferta, nonostante le vittorie esterne di Bari e Carpi.
Nelle ultime settimane si è parlato di un interessamento della Fiorentina. Cosa c’è di vero?
Io l’ho saputo leggendo i giornali, non ho la minima idea di cosa ci fosse di vero. Adesso penso a Reggio e alla Reggina, poi se capitasse inizierò a pensarci.
In ottica futura preferiresti ripartire con la Reggina in Lega Pro o continuare la tua crescita in una grande squadra?
Ti ripeto, io penso alla Reggina, quindi a ripartire dalla Lega Pro ma se capitasse una grande squadra come ti dicevo, sarei felice di mettermi in mostra.
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