Ecco l’intervista intregrale al creatore di The Scouting App

Come si è avvicinato al mondo dello scouting e cosa l’ha spinto ad approfondire questa tematica?

“Essendo nel settore calcistico dal 2009 vengo da una esperienza ampia e vasta che mi ha portato a specializzarmi negli anni sul tema scouting, sia come professionista attivo che come docente e/o formatore. Nel corso del mio percorso finora ho avuto la fortuna di poter fare scouting in Europa e SudAmerica e confrontarmi ed imparare dai migliori professionisti in materia tra Spagna, Italia e Germania, che mi ha permesso di crearmi una mia metodologia e soprattutto un criterio personale basato da questi stili differenti”

Recentemente ha deciso di lanciare un progetto molto interessante, nello specifico ha creato un software. Di che cosa si tratta?

“The Scouting App è uno strumento che consente di creare un database funzionale mediante l’archiviazione dei dati di scouting dell’utente stesso. Il nostro archivio dati dinamico permette di poter lavorare d’analisi in maniera approfondita su tutti i dati che inseriti al suo interno, consentendo di prendere sempre le migliori decisioni in sede di mercato. Ogni profilo creato potrà sempre essere aggiornato al dettaglio, mediante le nostre caratteristiche specifiche, oppure nell’area “Relazioni”, che consentiranno all’utente di essere sempre preciso nel riportare ogni singolo dettaglio del calciatore osservato”

Com è nata l’idea di sviluppare questo software?

“The Scouting App nasce da una mia necessità personale giornaliera del mio percorso di scouting, ovvero quella di poter archiviare dati e lavorare nel corso del tempo con essi, e dopo vari esperimenti rudimentali fatti nel corso degli anni, a fine 2019 è nato il progetto di realizzare un software che permettesse in primis ai professionisti di poter archiviare in maniera continua tutti i loro dati di scouting in uno spazio dinamico e professionale, e di poter gestire un dipartimento scouting centralizzato e permettere ad un caposcout di avere in un unico spazio tutti i report e relazioni del proprio staff”

Quali sono gli obiettivi che si è prefissato? The Scouting App cosa vuole diventare?

“Abbiamo obiettivi ambiziosi e puntiamo a diventare uno strumento di riferimento per chiunque faccia scouting in giro per il mondo, vogliamo diventare un elemento imprescindibile per ogni dipartimento scouting che ha bisogno di dover lavorare in maniera continua sui dati di scouting derivati dalle osservazioni quotidiane di tutto lo staff. Sappiamo che è difficile soprattutto perchè non esistendo un prodotto simile sul mercato diventa più complicato far capire i bisogni che copre il nostro prodotto soprattutto a chi non si occupa di scouting in maniera continua, ma una volta superata questa barriera il tasso d’interesse degli utenti è elevato. Nonostante siamo entrati sul mercato lo scorso giugno e che stiamo vivendo le difficoltà del covid, abbiamo già una buona base di clienti in tutto il mondo, tra club, agenzie e professionisti”

Oggi i dati  sono diventati degli elementi di estrema importanza. Nello scouting, secondo lei, quanto incidono nel processo di ricerca di un giocatore?

“Nel mondo dello scouting dall’arrivo dei big data siamo arrivati a livelli di dettaglio importanti che in alcuni contesti condizionano in maniera evidente le scelte di selezione e reclutamento. Molte volte però ci si dimentica che avere una grande massa d’informazioni non vuol dire conoscere un calciatore, e questo il più delle volte confonde gli stessi club nella decisione finale prima di realizzare un acquisto in sede di mercato. Ovviamente sono molto importanti ma devono essere uno strumento che indichi dove guardare e aiutare a prendere una decisione in autonomia e non prendere decisioni al nostro posto. Per questo, per chi fa scouting, la branchia degli small data è più incisiva in sede decisionale, perchè tramite la raccolta di informazioni provenienti dal nostro intorno possiamo fare la differenza, e dove poi fondamentalmente The Scouting App si colloca”